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venerdì, Dicembre 27, 2024

Centrosinistra e Zecchino d’Oro. Il caso Molise

AperturaCentrosinistra e Zecchino d’Oro. Il caso Molise

di PASQUALE DI BELLO

Una coalizione allo sbando, quella del centrosinistra molisano, in cui prevalgono personalismo e improvvisazione. Troppe primedonne in gara e nessun progetto concreto, mentre sullo sfondo restano intatti tutti i problemi: dal lavoro alla sanità alle infrastrutture.

Quando si presentarono il 13 ottobre scorso, nei pressi di un marciapiede e di una farmacia, il senatore Roberto Ruta e il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, sembravano usciti dallo Zecchino d’Oro. Uno sembrava il Mago Zurlì, con i capelli luccicanti e la calzamaglia, e l’altro Richetto, lo scolaro grembiule a righe e il pon pon in testa. Annunciarono quel giorno dieci punti programmatici per rilanciare l’attività del governo regionale. Un decalogo di cui quel giorno illustrarono cinque punti. Dopo due settimane, stesso marciapiede stessa farmacia, vennero elencati gli altri quattro; uno s’era perso per strada e il decalogo era diventata un novena. Dissero in quella circostanza, senza però precisare l’anno: “Ci vediamo il 22 dicembre. Con una conferenza stampa congiunta, quel giorno faremo il punto della situazione”.

Essendo appassionati di spiritismo, lo scorso 22 dicembre ci siamo recati in quello che è ormai diventato un luogo storico e memorabile di Campobasso. Un sito dove tra mille anni verranno accompagnate classi di studenti ad ammirare una stele in marmo con sopra scritto: “In questo luogo benedetto dalla Storia, e in questa terra coperta dalla luce del Signore, il senatore Roberto Ruta e il presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura, sprezzanti del pericolo e della pugna, per ben due volte tennero una conferenza stampa. I loro corregionali, l’Italia e l’Europa tutta, questo cippo posero a perenne memoria”.

Dicevamo, quindi, che quel giorno, il 22 dicembre, ci siamo posizionati per tempo tra il marciapiedi e la farmacia. Non avremmo perso per nessuna ragione al mondo quel memorabile evento, ultima tappa di una trilogia che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione passato, grazie ai due protagonisti, dalla internet ai segnali di fumo a bordo strada. Con grande sorpresa e scoramento purtroppo quel giorno rimanemmo da soli, se si escludono un geometra della locale Soprintendenza e un operaio del comune che stavano già predisponendo il sacro sito dove verrà apposto il memento marmoreo. A nulla sono valsi in quella tragica circostanza i nostri studi in parapsicologia: pur disponendo di un tavolino a tre gambe gentilmente concessoci da un vicino bar, non abbiamo trovato altre due persone disposte a congiungere insieme a noi i palmi delle mani e ad evocare gli spiriti di Ruta e Frattura.

E’ stato solo dopo qualche ora di stordimento che abbiamo capito l’arcano. Della novena, solo uno dei punti era stato realizzato. La revoca delle autorizzazioni per le Centrali a biomasse del Matese. Per il resto, la novena si era trasformata in un rosario di promesse al vento. Dalla Sanità indirizzata verso il pubblico all’avvio di soluzioni per le crisi industriali, passando per l’abbandono del progetto scellerato dell’Autostrada del Molise. Nel frattempo, mentre questo avveniva, o meglio non avveniva, il resto della truppa continuava a cantare allo Zecchino d’Oro, arrivando alla fine a quella che era la decisione e il verdetto tanto attesi. Quale, tra i successi in gara, sarebbe diventato l’inno del PD molisano. Ad aggiudicarsi la contesa, prevalendo d’un soffio su “Quarantaquattro gatti” e “Volevo un gatto nero”, classificatisi rispettivamente al terzo e secondo posto, è stato il “Valzer del moscerino” che l’indimenticabile Cristina D’Avena si è già impegnata a cantare insieme al segretario Micaela Fanelli in apertura  degli Stati generali del centrosinistra, quelli che gli stessi Ruta e Frattura avevano annunciato in gran pompa in apertura della ormai nota trilogia. Anche di quelli, chiaramente, nessuno ha visto traccia, tanto è vero che tra gli iscritti al PD c’è già chi propone di cambiare canzone sostituendo il “Valzer del moscerino” con  “Fammi crescere i denti davanti”, che meglio descrive lo stato d’animo dei molisani, spazientiti oltre ogni limite e pronti a mordere chiappe e polpacci a una classe politica rispetto alla quale, talvolta, anche un moscerino può apparire un gigante.

In conclusione. Quella di Ruta c’è già stata, rigorosamente in solitaria, ora aspettiamo la conferenza stampa di fine anno che Frattura terrà lunedì alle 15 presso la sede della Giunta regionale. Ruta ha parlato da gesuita, come solitamente gli capita, e si è capito da solo. Aspettiamo adesso Frattura, nella speranza che parli rasoterra e chiaro, facendo capire, a circa due anni dall’insediamento, cosa intende fare per il Molise questo centrosinistra da Zecchino d’Oro.

Poscritto. A tutti buon anno. Che il 2015 ci risparmi la neve, le persone moleste e i comunicati stampa dell’Assessore Petraroia.

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