La vendita di Oti-Officine tessili italiane, società che doveva raccogliere il testimone della molisana Ittierre dopo l’ammissione di quest’ultima a concordato preventivo, nonostante le difficoltà incontrate nell’ultima settimana, non si è arrestata. Infatti, come riferisce MF Fashion, la Ikf di Milano, specializzata in ristrutturazioni aziendali e quotata in Borsa, dopo aver presentato una manifestazione d’interesse verrà in Molise nel corso della prossima settimana per avviare la verifica dei conti della Oti, assistita dal gruppo Ambrosetti, già consulente della società nell’avventura per il rilancio di Lanificio Botto. Due autorizzazioni hanno contribuito ad accelerare i lavori in corso. Hdc, la holding che fa capo all’imprenditore Antonio Rosati (azionista di Oti al 51%) ha autorizzato Agostino Falco, il presidente e amministratore delegato di Oti, a trattare la cessione della società. Contestualmente è giunto anche il via libera all’operazione del commissario che sta gestendo il concordato.
Ikf, non è l’unico pretendente in corsa per Oti. Interessati al dossier ci sono anche Europa investimenti e la famiglia di imprenditori Ammaturo. Le autorizzazioni alla cessione, oggi, ci sono tutte. Il Tribunale di Isernia nei giorni scorsi ha dato il via libera all’operazione ed è giunto anche l’imprimatur di Milano. L’ok del tribunale milanese è particolarmente importante perché è proprio quest’ultimo ad aver sequestrato il patrimonio dell’imprenditore Antonio Rosati che ora si trova in carcere con l’accusa di frode fiscale. Ikf sembra intenzionata a proseguire la partita con decisione. Avrebbe infatti abbozzato anche un progetto industriale che avrebbe il suo perno nel rilancio del polo di produzione molisano. Allo studio ci sono anche una linea sartoriale e una collezione denim, anche se non è ancora chiaro con quali licenze. (Nella foto Mario Galetti, presidente Ikf)