Il silenzio del partito democratico molisano, che non spende mezza parola sulla sanità e meno di zero-colpi di tosse sul proprio leader locale, Paolo Frattura – il premio «Eureka» del conflitto di interessi nel mondo – è stato squarciato dal senatore Roberto Ruta: «Mi dissocio dalle scelte del Pd nazionale».
Il sospetto è che si tratti di un pallido e imbarazzante tentativo di distrarre l’attenzione dal fatto che ancora non si dissoci dall’unica “cosa” dalla quale dovrebbe prendere le distanze, se non vuole restare inghiottito dalle voragini ideologico-affaristiche che stanno distruggendo questa terra: il presidente della Regione.
Forse, e dico forse, Robertino spera di seminare un qualche tubero da utilizzare in futuro, per poter ricordare, all’occorrenza: «Eppur mi dissociai».
Ma da che? Da chi? Ma chissenefrega?
Non si può passare il tempo a lanciare pietre e nascondere mani, e con grande onestà Ruta dovrebbe riconoscere il suo errore e chiedere scusa ai Molisani per aver imposto alla guida della regione Paolo Frattura, visto che i risultati sono davanti agli occhi di TUTTI, perfino e soprattutto degli elettori di centrosinistra.
Cosa ne è stato del famoso patto di «rilancio politico e amministrativo», cosa ha prodotto di concreto la sceneggiata sul “marciapiede”?
Richieste di risarcimento, ecco cosa ha prodotto. E un supplemento di balle.
Roberto Ruta si dovrebbe dissociare, sì, ma da se stesso.