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lunedì, Dicembre 23, 2024

L’ospedale di Isernia non si tocca, enorme la partecipazione alla fiaccolata organizzata da Lucio Pastore

AttualitàL'ospedale di Isernia non si tocca, enorme la partecipazione alla fiaccolata organizzata da Lucio Pastore

L’ospedale di Isernia non si tocca, questo il messaggio lanciato con una manifestazione popolare che ha fatto ricordare le proteste per l’istituzione della provincia.
Anche allora, e sono passati cinquanta anni, gli isernini capirono che bisognava scendere in piazza.
Ed è così pure oggi, nessuno aiuterà Isernia, se non se stessa, bisogna darsi da fare oppure, nel giro di qualche mese, il Ferdinando Veneziale sarà declassato e trasformato poco più che in un poliambulatorio. Spariranno cardiologia, ostetricia, neurologia e quasi tutte le specializzazioni, resterà solo il pronto soccorso, con la medicina d’urgenza, per tutto il resto bisognerà andare a Campobasso o fuori regione, comprese le nascite. A Isernia non nascerebbero più bambini, se non ci sarà una deroga al decreto Balduzzi, quella deroga che Frattura non ha chiesto, accettando colpevolmente la cancellazione della sanità pubblica molisana. E per svegliare Isernia c’è voluto uno che non è neanche di Isernia, ma benvoluto da tutti gli isernini che si riconsocono in lui e lo appoggiano, Lucio Pastore ex primario del pronto soccorso, epurato per motivi politici, animatore e ideatore di una manifestazione riuscitissima, con un migliaio di persone che ha invaso prima piazza Stazione, poi il Corso, via XXIV Maggio e infine piazza Celestino V. Al fianco di Pastore anche tutti i medici della provincia con il loro presidente. Presente anche la politica, con Danilo Leva, Luigi Mazzuto e tanti altri, tra cui il sindaco di Isernia, anche se Luigi Brasiello è stato molto diplomatico e attento a non esporsi più di tanto. L’impressione è che la manifestazione di Isernia evocando la piazza stia dando molto fastidio a chi, come Frattura o la Fanelli, vuole mettere il coperchio a qualunque tipo di dissenso e così, nell’occasione il sindaco ha preferito volare basso. Più vivace la partecipazione della minoranza che con Gianni Fantozzi non ha avuto remore ad attribuire le responsabilità al governo regionale.

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