Isernia da oggi anche a livello formale non è più sede universitaria, infatti è stato completato il trasloco delle suppellettili dalla sede dell’ex convitto vescovile nel centro storico.
Un colpo basso per le speranze di ripresa della parte antica della città che perde anche utenti e clienti per servizi e negozi del centro storico.
Tutto ciò nonostante Isernia, grazie ad una legge del ’91, fosse stata indicata esplicitamente come sede distaccata dell’università del Molise.
Per la minoranza consiliare, si tratta di un nuovo, l’ennesimo, scivolone della giunta Brasiello che sta facendo perdere tutto a Isernia, dall’università all’ospedale: “Brasiello non difende la sua città nonostante lo avesse promesso e giurato quando si candidò”.
Un vizio comune tra i politici molisani che sono disposti a tutto per di vincere le elezioni, rinnegando poi, con i comportamenti, gli impegni presi con gli elettori.
Per questo dalla minoranza si è alzata con forza la voce di Domenico Chiacchiari che chiede le dimissioni del sindaco.
Università perduta, Chiacchiari a Brasiello: dimettiti
