Tra gli obiettivi dichiarati duranti i lavori del consiglio comunale di Venafro quello di contrastare con ogni mezzo l’ulteriore ridimensionamento dell’ospedale, almeno fino a quando il Tar Molise non si sarà pronunciato sul ricorso presentato dal comitato pro Santissimo Rosario. Intanto lo stesso comitato continua a condurre la propria battaglia legale anche sul fronte degli esposti. L’ultimo è stato presentato alla Procura di Isernia solo qualche giorno fa. Ancora una volta sono stati sollevati dubbi sull’agibilità del Veneziale. Non avrebbe cioè le carte in regola, a differenza dell’ospedale di Venafro, ritenuto più sicuro da un punto di vista strutturale, ha sottolineato Franco Macerola, che ha anche espresso dubbi anche sul Cardarelli di Campobasso. Alla seduta monotematica del consiglio comunale ha partecipato, tra gli altri, anche il sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo. La sua amministrazione, insieme a quella di Venafro, chiederà un’audizione alla commissione consiliare regionale per evitare che la proposta di legge sul riordino della sanità molisana porti alla chiusura del Vietri e del Santissimo Rosario. Si farà dunque fronte comune. Sia Sorbo sia Notarangelo sono consapevoli del fatto che sarà impossibile che tutto torni come prima, ma a loro avviso è comunque possibile evitare la chiusura. Magari puntando su altri servizi di lungodegenza, diventando di supporto agli altri ospedali più grandi (Isernia e Termoli), ma sempre a patto che venga garantita il primo soccorso, ossia la possibilità di intervenire in caso di urgenza.