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giovedì, Dicembre 26, 2024

Area di crisi, Bombardieri (Uil) avverte: la Regione non riduca questa opportunità a una spartizione di poltrone

AttualitàArea di crisi, Bombardieri (Uil) avverte: la Regione non riduca questa opportunità a una spartizione di poltrone

La visita del segretario organizzativo della Uil, Pierpaolo Bombardieri, è cominciata dalla Comet di Roccaravandila, azienda a gestione familiare che da 40 anni dà lavoro a circa 15 operai. Una scelta non causale quella del sindacato, che ha voluto così testimoniare vicinanza alle piccole realtà produttive, la spina dorsale dell’economia italiana. Ma al tempo stesso questa è stata l’occasione per ribadire la necessità di dare al più presto il via libera all’accordo di programma per il riconoscimento dell’area di crisi: «Il tessuto produttivo italiano – ha detto il sindacalista della Uil – è composto soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, in particolare in questa realtà. Con grande difficoltà provano a resistere sul mercato. E noi a loro vogliamo che venga dato sostegno. Al tempo stesso chiediamo che vengano accelerati i tempi sull’area di crisi. Dobbiamo costringere la politica a decidere velocemente. Bisogna dare risposte al territorio, ai lavoratori in cassa integrazione e ai disoccupati». Per Bombardieri il riconoscimento dell’area di crisi può rappresentare davvero una buona opportunità per il Molise, ma a patto che la Regione ci metta del proprio: «Bisogna chiedere anche alla politica locale di essere veloce, di evitare ‘pastette’ recuperando vecchi brontosauri. Deve muoversi velocemente – ha concluso – e dare risposte alle aziende e ai lavoratori». Ma per il segretario regionale della Uil, Tecla Boccardo, le premesse sono tutt’altro che incoraggianti: «Il presidente della Regione promette sempre la svolta. pare lo abbia fatto una settimana fa parlando con i rappresentanti dei partiti politici, l’ha promessa anche in campagna elettorale e in altre occasioni. Ma la svolta non s’è ancora vista. Di concreto non c’è nulla. Anzi, aggiungo che cisono ancora i fondi strutturali europei da utilizzare che non sono stati ancora riprogrammati. Non possiamo permetterci di rimandare indietro le risorse, così come non possiamo permetterci che il finanziamento per l’area di crisi venga poi utilizzato per assegnare poltrone o incarichi».

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