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giovedì, Dicembre 26, 2024

Incendi. Protezione civile, una struttura distrutta tra propaganda e leggenda

AperturaIncendi. Protezione civile, una struttura distrutta tra propaganda e leggenda

Grisudi PASQUALE DI BELLO

Tra le tante leggende metropolitane alimentate dal governo Frattura e dai suoi solerti funzionari, vi è quella di una superefficienza delle strutture, fatto che ad una più attenta analisi risulta più virtuale che reale. E’ il caso della campagna antincendi, propagandata come un successo della Protezione civile e invece affidata esclusivamente a personale, strutture e corpi esterni alla Regione.

A firma del Commissario straordinario alla Protezione civile, Sandra Scarlatelli, è pervenuto a tutte le redazioni giornalistiche del Molise un comunicato stampa, come dire?, a scoppio e detonazione – tanta è l’enfasi che lo pervade – col quale l’interessata fa il punto sul fenomeno degli incendi estivi. “Antincendio. In Molise già spenti cento incendi”, questo il titolo della nota diramata e che fa riferimento al periodo che va dalla fine di giugno ad oggi. Praticamente un mese e, per la precisione, un mese di spegnimenti dedicati ai soli incendi boschivi.

Dev’essere il tema, quello della Protezione civile, a conferire a chi se ne occupa un tono perennemente solenne e roboante, di quelli alla Diaz, per capirci, nell’atto di annunciare la sconfitta dell’esercito austro-ungarico. Tra le righe diffuse, è tutto un susseguirsi di acronimi  e sigle che davvero sembra sentire la contraerea in azione e la fanteria che sbaraglia gli austroungarici a Vittorio Veneto. AIB, ARPC, ARSIAM, COAU, DOS, VV.FF., SOUP e CFS. Come non provare un senso di commosso frastuono davanti a cotante sigle che in un sol colpo ci vengono presentate e messe a disposizione? Chi non ha mai sognato di andare in gita con un COAU, chi segretamente non ha immaginato di uscire una sera a cena con un AIB o di andare al cinema con un SOUP? Suvvia, ammettiamolo! Ora, grazie alla Protezione civile molisana, sappiamo finalmente cosa fosse quel desiderio nascosto che talvolta emergeva e al quale prima del comunicato della commissaria Scarlatelli non riuscivamo a dare un nome. “Ho voglia di qualcosa”, ci capitava di dire senza però riuscire a declinare il nome e l’oggetto del desiderio. Ora, finalmente, lo sappiamo.

Ma non è tutto. Non si ferma qui il linguaggio in codice che prediligono i capi della Protezione civile, donne e uomini che, a Dio piacendo (cioè a Frattura), ci auguriamo possano continuare ad allietare per molti anni ancora i molisani, popolo notoriamente accaldato e depresso. Facendo riferimento alla colonnina di mercurio, sentite come si esprime la Scarlatelli: “Dando uno sguardo al quadro nazionale abbiamo contezza che in questi ultimi tre giorni sono pervenute al COAU del Dipartimento Nazionale ben 69 richieste di intervento per mezzi aerei. Questo, unitamente al trend delle temperature, ci porta a pensare che siamo in un periodo di elevata pericolosità per rischio incendi e, pertanto, il nostro grado di allerta è massimo”. A parte quel COAU, che solo la mano di qualche zelante collega provvede a tradurre in Centro Operativo Aereo Unificato, non vi sembra che quel “trend delle temperature” sia un capolavoro? Potrebbe forse la comunicazione istituzionale rinunciare ad un inglesismo, pur di affrancare dalla masseria questo Molise provincialotto con i piedi a bagno fra il Trigno e il Saccione?

Un “trend”, quello del salvataggio dal provincialismo, destinato ad aumentare unitamente al “trend” delle temperature. Insomma, sembra che il piccolo Molise oltre ad essere attraversato in lungo e largo da una mandria di draghi avvampatori sia anche il luogo prediletto dai riformatori del vocabolario. Il super efficientismo della super commissaria non subisce flessioni e alla Protezione civile sono già al lavoro anche per il 2016. Sentite: “In numeri, la Campagna Antincendi 2015/2016 messa in campo dalla Protezione civile regionale può contare su ben n. 11 Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, n. 14 squadre di operai forestali (per un totale di 90 persone), 5 unità di Vigli del Fuoco con mezzo dedicato, circa 100 DOS del Corpo Forestale dello Stato. A questi numeri, poi, va aggiunto il personale direttamente impiegato presso le SOUP che – tra Protezione Civile, VV.FF, e CFS – arriva a contare oltre n. 17 unità”.

Leggendo, sembra che alla Protezione civile vi siano decine di persone. In realtà ad essa è affidato un compito di mero coordinamento e appare evidente a chiunque come la lotta agli incendi sia affidata a contributi totalmente esterni che vanno dai volontari ai Vigili del Fuoco, passando per il Corpo forestale. Questo a testimonianza, qualora ve ne fosse ancora bisogno, del totale smantellamento della struttura e del mantenimento di un “trend”, quello delle fesserie, che racconta di una struttura viva che invece è stata totalmente distrutta. Lo sanno tutti, compreso l’ineffabile Consigliere delegato alla Protezione civile, il comunista Salvatore Ciocca. Se qualcuno dovesse spegnervi il fornello o il sigaro, sappiate che potrebbe essere lui travestito da Grisù.

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