I primi segnali sono arrivati qualche giorno dopo l’esplosioneavvenuta all’ingresso di un ristorante del centro di Campomarino lido.
Telefonate e atteggiamenti sospetti nei confronti dei gestori
dell’attività che hanno portato a una richiesta di denaro: cinquemila
euro da consegnare in un luogo e a un orario preciso.
Più di venti Carabinieri che stavano già seguendo le indagini relative
alla bomba carta hanno monitorato tutti i passaggi spacciandosi per
turisti e anche pulendo le strade.
Una trappola tesa a tre uomini di San Severo di 43, 45 e 48 anni che,
dopo alcuni rinvii dell’appuntamento, sono stati bloccati in
flagranza. Devono rispondere di estorsione in concorso.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal comandante della
Compagnia di Termoli, Paolo Nichilo, dal responsabile del nucleo
investigativo, il tenente Vincenzo Di Buduo e dal comandante della
stazione di Campomarino, Arturo D’Amico.
Fondamentale la collaborazione delle vittime che, tuttavia, non hanno
mai incontrato i presunti estorsori.
Da parte dei Carabinieri e della Procura di Larino è dunque arrivata
una risposta forte e tempestiva rispetto a un episodio che ha scosso
residenti e turisti al lido di Campomarino.