Era il 7 gennaio del 2015 quando i terroristi fecero irruzione nella sede parigina di Charlie Hebdo, seminando distruzione e morte. Quel maledetto giorno Tonino Serafini non potrà mai dimenticarlo. É infatti il capo servizio di liberation, il quotidiano francese che subito dopo la strage ha dato ospitalità ai vignettisti del settimanale satirico. Partito a metà degli anni ’60 da Agnone insieme alla sua famiglia, si è laureato alla Sorbona di Parigi. Dopo una serie di specializzazioni, è approdato al quotidiano simbolo della sinistra francese, dove a inizio anno è stato per l’appunto testimone diretto di una delle pagine più cruente della storia recente della Francia (e non solo). Della sua esperienza, della libertà di pensiero e del ruolo della satira se n’è discusso durante un incontro organizzato al Caffè Letterario di Agnone dalla testata l’Eco dell’Alto Molise-Vastese. La vicenda di Charlie Hebdo ha messo tutti a dura prova – ha detto Serafini – ma la stampa non può e non deve indietreggiare, ha aggiunto. Non c’è democrazia dove prevale l’intolleranza. Certo è che per Serafini e per i suoi colleghi è stata dura lavorare in quei giorni. Con i vignettisti di Charlie Hebdo avevano rapporti costanti. Li avevano già ospitati quando venne incendiata la loro redazione nel 2011.