Ancora 48 ore di vita per l’amministrazione Brasiello che difficilmente riuscirà a trovare i 17 voti necessari a far passare il bilancio ed evitare il commissariamento. Ieri sera il sindaco è riuscito ad evitare la sua esecuzione capitale all’ultimo minuto ritirando l’argomento all’ordine del giorno, cioè il bilancio. Ma questa mattina il prefetto ha chiarito al sindaco di Isernia che non si va oltre domani, massimo sabato, quando suonerà la campanella dell’ultimo round. O si approva il bilancio o si va tutti a casa.
Il film dei momenti finali dell’ultima crisi dell’amministrazione Brasiello comincia con le dichiarazioni di voto di cinque membri della maggioranza: Avicolli, Di Placido, Mezzanotte, Monaco e Bontempo. Loro non voteranno il bilancio perchè è meglio farla finita subito, che restare impantanati nella paralisi decisionale e amministrativa che ha colpito il centrosinistra isernino.
Da sottolineare anche le pesanti parole di Benedetta Monaco del Pd che parla di un bilancio pieno di errori gravissimi, la cui approvazione potrebbe costare cara ai consiglieri comunali, per i sicuri rilievi della Corte dei Conti. Ai cinque si aggiungono, anche se non lo dichiarano apertamente, Domenico Di Baggio dell’Udc e Francesca Scarabeo del Pd. Insomma in sette abbandonano la malandata scialuppa di Brasiello. La situazione si fa così drammatica, la minoranza con i voti contrari dei sette della maggioranza arriva a 19, il commissariamento è alle porte.
Inutile anche l’intervento di Angelaccio che chiede ai dissidenti prima l’approvazione del bilancio e poi un eventuale sfiducia al sindaco.
Su questa posizione anche il presidente del consiglio Franco Capone, che lancia la sua proposta di una coalizione civica di salute pubblica aperta agli uomini di buona volontà, con due tre obiettivi: la riapertura della piscina, l’università e i Pisu. Ma il Centrodestra non abbocca, resta compatto, non farà mai da stampella a Brasiello, un sindaco eletto prima dalle primarie del Pd e poi da una coalizione di centrosinistra. Nessuna emergenza democratica o coalizione di salute pubblica può bypassare steccati ideologici così netti e definiti dicono all’unisono Fantozzi e D’Apollonio che parlano di una soglia della decenza consentita oramai arrivata al limite massimo.