La nona asta di vendita dello Zuccherifio del Molise, quella del 25 novembre, potrebbe essere quella decisiva. Le aspettative ci sono tutte visto che gli incontri con i potenziali acquirenti vanno avanti a ritmo serrato e proprio il prossimo venerdì a Roma la curatrice fallimentare Mirella Mileti incontrerà un grosso gruppo straniero pronto a comprare lo stabilimento. La trattativa è a buon punto tanto che è stata già inviata una manifestazione informale d’interesse. Una società che continuerebbe a fare zucchero, diversificando però la produzione e tenendo così accesa l’azienda tutto l’anno. Su questo ora si lavorerà nelle prossime settimane, dopo aver archiviato la ‘questione quote’. «La mini campagna è stata possibile solo grazie al mio coraggio e a quello dell’amministratore Fabio Marone e grazie alla professionalità dei dipendenti» è stato questo il commento a caldo della Mileti, dopo mesi altalenanti, in cui sono cambiati tre amministratori, in cui c’è stato il fallimento della Spa, compresa l’uscita della Regione dalla stanza dei bottoni. Mesi difficili, però, va ricordato soprattuto per i lavoratori che ancora non conoscono il destino che li attende e che in questi giorni sono stati comunque richiamati a lavorare. Tra loro anche 18 avventizi. La mini campagna si è chiusa in meno di 72 ore con 14mila quintali di bietole lavorate, molte di meno rispetto a quelle previste e che non si è potuto raccogliere per colpa della pioggia, ma sufficienti a garantire il mantenimento della quota concordato con il Ministero. Che insomma era l’obiettivo principale. L’accensione della fabbrica, per i potenziali acquirenti, è stata la conferma che i macchinari funzionano e sono in buono stato. In questa settimana verrà fatta anche una manutenzione conservativa degli stessi. Intanto ci si prepara anche all’udienza del 20 ottobre per l’esame dello stato passivo con circa 600 richieste dei creditori, su un totale di 1.800, che il tribunale deve prendere in esame.