Zuccherificio in chiaro scuro dopo gli ultimi incontri: se da un lato dal tavolo tecnico a Roma a cui hanno partecipato gli assessori Vittorino Facciolla e Michele Petraroia sono arrivate garanzie sulla procedura di cassa integrazione che verrà chiusa entro il mese di novembre, dall’altro dalla riunione in azienda tra la curatrice fallimentare Mirella Mileti e i rappresentanti dei lavoratori non arrivano buone notizie. La prima riguarda la proroga fino al 31 gennaio 2016 del fitto del ramo di azienda tra la Spa e la Srl con la possibilità di risolvere il contratto per l’eventuale aggiudicatario dell’asta. Cosa vuol dire? Che se il nuovo compratore decidesse di avvalersi di questa clausola per i dipendenti non ci sarebbe più un futuro. Non solo andrebbero in mobilità ma perderebbero anche la cassa integrazione per cui si sta lavorando al Ministero. La seconda doccia fredda però i lavoratori l’hanno ricevuta proprio sull’identikit dei possibili compratori di cui tanto si è parlato nelle scorse settimane. Perchè è vero c’è un gruppo straniero interessato allo zucchero e alla diversificazione, ma c’è anche un gruppo – come confermato dalla Mileti – che non è interessato nè alle zucchero, nè tanto meno alle quote, ma solo allo Zuccherificio in quanto impianto industriale. Una possibilità quest’ultima che ha messo in allarme i dipendenti, tra i quali si è diffusa una certa preoccupazione, considerando che la loro manodopera a quel punto non sarebbe più considerata necessaria. La Mileti ha spiegato che d’altronde il suo obiettivo è la vendita il prima possibile, indipendentemente dal compratore. Il timore ora è che per il prossimo 24 novembre si possa far avanti proprio il gruppo indesiderato. Intanto in azienda, dopo la mini campagna, si sta proseguendo con la manutenzione conservativa dei macchinari. La riunione con l’amministratore unico Fabio Marone ha permesso di programmare i turni e il lavoro almeno fino alla prossima settimana. Al momento in fabbrica stanno lavorando a rotazione una ventina di operai.