di LUCIA LOZZI ” Il coraggio di stare accanto al malato, di non lasciarlo solo, di aiutarlo a trovare la forza di continuare a lottare. Il coraggio di comunicare fiducia, positivita’ verso il futuro a chi e’ toccato da un profondo vissuto. Un sostegno, un aiuto reale e concreto durante la degenza svolgendo, volontariamente, azioni di aiuto anche nella somministrazione dei pasti, nel tenere compagnia, nel leggere un libro. Condivisione, ascolto, empatia, relazione d’aiuto e fiducia. Fare bene del bene senza chiedere nulla in cambio dal malato e dalla sua famiglia . Una premurosa vicinanza, una professionale accoglienza e informazione. Questa la mission e il modus operandi del volontario in ospedale, promosso dall’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri con il corso di formazione e aggiornamento. In quattro sedute pomeridiane, 9, 18 e 25 novembre e 2 dicembre, presso la sala gialla della Provincia, formazione ed aggiornamento per volontari e personale ospedaliero, denominato “Il volontariato in ospedale”. L’ AVO del “Veneziale” di Isernia e’ presente presso l’Ospedale dal 1993, prestando sostegno ed assistenza morale ai degenti, per far sentire loro accanto una presenza familiare, e curando il servizio di informazione, accoglienza ed accompagnamento ospedaliero. Il corso di formazione e’ anche un motivo per far conoscere alla realtà locale l’importanza del supporto umano alle persone sofferenti, implementando l’offerta sanitaria con un’umanizzazione a tutto campo dell’intervento medico. Il 19°corso e’ stato inaugurato dal Presidente AVO Dott. Domenico Barbaro e dalla Responsabile URP, Ufficio Relazioni con il Pubblico , Dott.ssa Rita Viscovo i quali, in modo chiaro, semplice e umano, convinti della propria scelta e determinati a portarla avanti, hanno elencato i compiti dei volontari ospedalieri sottolineando l’osservanza delle regole da rispettare e il processo di umanizzazione della realta’ sanitaria. L’intervento poi del Direttore UOC di Medicina Interna dell’Ospedale Veneziale di Isernia, Dott.ssa Cecilia Politi, ha approfondito tutte le attivita’, le caratteristiche e le peculiarita’ del reparto e del rapporto volontario/personale sanitario. Un appuntamento annuale quello organizzato dall’AVO e dall’Urp dell’Azienda Sanitaria, finalizzato a organizzare corsi gratuiti rivolti a chi vuole mettere a disposizione parte del proprio tempo al servizio dei malati, ad aggiornare chi gia’ presta la sua nobile opera e, contemporaneamente, a dare visibilità al Volontariato Ospedaliero per migliorare l’impegno dei cittadini/volontari dell’associazione i quali assicurano una presenza amichevole e silenziosa accanto al malato al ‘Veneziale’. Offrire una presenza amica a chi si trova in momenti di sofferenza, questo è ciò che fanno i volontari Avo, “costituisce un momento importante di informazione-formazione che induce i partecipanti ad una presa di coscienza della realtà sanitaria, del mondo ospedaliero e della persona ammalata degente negli ospedali”. Spesso, quando si parla di volontariato, si rischia di diventare retorici, celebrativi, autoreferenziali. E allora, “noi volontari per primi dobbiamo dare per acquisito che, in fondo, non facciamo proprio nulla di straordinario: semplicemente, diamo una mano dove occorre con tutto il nostro impegno”. Tuttavia le sole buone intenzioni non bastano a produrre buoni risultati; è invece necessario saper fare le cose con professionalità e, dunque, in modo organizzato; interagire con educazione, cordialita’ e rispetto delle attività del personale interno, secondo le specifiche necessità, con la dovuta privacy per favorire un crescente miglioramento della qualità dei servizi resi ai malati. È noto a tutti, infatti, che i risultati migliori si raggiungono proprio quando gli obiettivi sono condivisi. A seguire nei giorni 18/11, “Aspetti psicologici dell’essere per gli altri” (Sandra Fascia e Ciro Ascione), “Il volontario nel reparto di Cardiologia” (Vanda Mazza), “Prevenzione ictus cerebrali” (Nicola Iorio) ; il 25/11, “L’approccio al malato terminale” (Divina Traficante), “Sostegno morale al malato terminale” (Silvia Della Corte), “La terapia del sorriso” (I Clown del