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sabato, Dicembre 21, 2024

Cardiologia molisana sugli scudi, Versaci alla fase sperimentale di un nuovo defibrillatore

AttualitàCardiologia molisana sugli scudi, Versaci alla fase sperimentale di un nuovo defibrillatore

versaci defibrillatoreFrancesco Versaci, il primario cardiologo del Cardarelli e del Veneziale, che ha portato a livelli di eccellenza nazionale l’emodinamica molisana, ha partecipato alle fasi sperimentali di una nuova e rivoluzionaria metodica appena arrivata in Italia. Ha infatti dato le indicazioni al trattamento e ha redatto lo studio invasivo preliminare per l’impianto di un nuovo e avveniristico defibrillatore . Si tratta di un piccolo dispositivo, grande come un pace maker, che interviene con uno shock elettrico in caso di aritmie maligne come la fibrillazione ventricolare. Dopo il lavoro fatto da Versaci, sono intervenuti gli elettrofisiologi (i cardiologi specializzati nella cura delle aritmie) una branca della cardiologia che di fatto non esisteva prima nei nostri ospedali. La grossa novità del defibrillatore portatile è che non ha elettrodi che lo collegano all’interno del cuore, ma è semplicemente sottocutaneo. In Italia è applicato sui pazienti solo da pochi mesi. Per la precisione dovrebbero essere quattordici i centri che già utilizzano questo dispositivo.
Versaci vuol portare questa novità anche in Molise e sta facendo addestrare i suoi collaboratori da medici esperti, inviandoli in centri ad alto volume ed alta tecnologia, per interventi complessi di ablazione. Poi verrà da noi un super esperto, il dottor Stefano Nardi, a lavorare con l’equipe molisana di Versaci per istruire sul campo anche i cardiologi del Cardarelli e del Veneziale.
«Ma, accanto alla soddisfazione di questo nuovo innovativo intervento – afferma amareggiato Versaci – concludo con delle note di forte preoccupazione ed amarezza perché stiamo rischiando di perdere tutti i giovani medici a tempo determinato che lavorano nei nostri reparti e che non solo ne costituiscono la componente essenziale su cui abbiamo investito molte energie ma che rappresentano anche il futuro per la sanità della nostra Regione».

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