Il tribunale del Riesame di Isernia dà seguito alla sentenza della Cassazione e dispone la restituzione dei 120mila capi Ferrè, sequestrati per la seconda volta dalla Procura all’interno dei magazzini Ittierre. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame di Isernia, presieduto dal giudice Elena Quaranta, accogliendo la richiesta di Franco Del Basso, avvocato della gestione commissariale Ittierre. Lo scorso ottobre, la Corte di Cassazione aveva disposto il dissequestro dei capi, che faceva seguito al secondo intervento, su mandato del procuratore capo della Repubblica, Paolo Albano, del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Isernia. Ieri il Riesame di Isernia ha ratificato la decisione della massima corte. La vicenda va avanti da mesi e comincia quando, la prima volta, interviene la Finanza, su mandato della Procura, per sequestrare 120mila capi Ferrè custoditi nei magazzini Ittierre, a seguito di una denuncia dei proprietari del marchio Ferrè che dicono che quei capi sono falsi. Il ricorso dell’Ittierre contro il primo sequestro viene respinto dal tribunale, ma accolto dala Cassazione e poi ratificato dal Riesame. Ma il giorno in cui la restituzione dei capi viene notificata all’Ittierre, arriva una seconda diposizione della Procura che questa volta, in base a nuove prove testimoniali di ex dipendenti, sequestra di nuovo i 120mila abiti griffati Ferrè. I legali di Ittierre ricorrono, ma il Riesame conferma la decisione di Albano, anche se non parla più di sequestro, ma di confisca dei capi in base alle nuove testimonianze raccolte da procura e finanza. A ottobre nuovo ricorso dell’Ittierre in Cassazione e seconda decisione favorevole all’azienda: quei capi vanno restituiti all’Ittierre. Ieri la convalida della decisone della Cassazione da parte del Riesame di Isernia, ma intanto quei 120mila capi Ferrè hanno perso gran parte del loro valore di mercato, abbattendo anche il valore del magazzino dell’azienda in concordato.
Ittierre, nuovo dissequestro per i 120mila capi Ferrè
