Un unico requisito: essere nati a Jelsi nel 1980. Partecipazione aperta a tutti. In otto hanno aderito, con gioia e grande spirito di partecipazione.
Ha festeggiato così 35 anni di conoscenza, amicizia, condivisione di vita, emozioni, la “classe ‘80” di Jelsi.
Michele Fratino, Anna D’Amico, Mariaconcetta Fratino, Stefania D’Amico, Marcella Valiante, Antonio Vena, Lucia Valiante, Giulia Ciaccia, hanno deciso di vivere una giornata molto particolare. Scegliendo – per ritrovarsi e festeggiare – un tour sui monti del Matese organizzato da “Molise Explorer”. Accompagnati da amici e familiari unitisi volentieri al gruppo, sono partiti poco dopo le 9 del 27 dicembre dalla piazza del paese.
Sono saliti sui fuoristrada di “Molise Explorer” alla scoperta di siti archeologici, di bellezze naturalistiche e paesaggistiche mozzafiato.
Prima tappa, dopo un percorso montano impervio ma altamente affascinante, il sito di “Terravecchia”, a Sepino, una zona archeologica, antica fortezza sannita, a 953 metri s.l.m.
Poi di nuovo sui Land Rover scendendo lungo il pendìo dei monti matesini, su strade spesso solo tracciate dalla fantasia e vivendo emozioni indescrivibili. Fino a giungere ad un altro sito archeologico sannita, San Pietro di Cantoni, a Sepino, che custodisce un santuario italico di straordinaria bellezza, risalente al IV secolo a.C.
Uniti dall’allegria e con spirito goliardico, i “classe ‘80” di Jelsi hanno fatto poi sosta in una struttura agrituristica di Guardiaregia, per l’immancabile ed allegro pranzo conviviale.
Dopo la “siesta”, ancora in fuoristrada sulle salite del Matese. Per tentare di raggiungere, sul far della sera, le grotte di Pozzo della Neve, all’interno dell’oasi WWF di Guardiaregia. Ma qui, la stradina di montagna ostruita da ghiaccio e neve ha costretto i professionisti di “Molise Explorer” e i loro “passeggeri” a desistere dalla visita al sito amato dagli speleologi.
E così i “nati nel 1980” hanno deciso di tornare a casa, nel tardo pomeriggio. Non prima però di aver provato l’ebbrezza di attraversare strade non segnate della campagna di Cercemaggiore e, dulcis in fundo, guadato – a bordo dei Land Rover – un piccolo torrente.
Infine il brindisi comune. Allegro e suffragato da un “patto”: quello di ritrovarsi, il prossimo anno, per una nuova avventura.