Saladino continua ad avanzare come una ruspa sul piccolo esercito disarmato degli impiegati di Palazzo San Francesco. Dopo aver rifatto la pianta organica e avviato la procedura di sostituzione della potentissima segretaria generale, Franca Colella, ora è passato ai dipendenti part-time e qui sono scoppiate le prime dure reazioni. È il caso dell’ex consigliera del Comune di Isernia, nonché responsabile del patronato Acai, Filomena Calenda, che torna ad intervenire sulla questione dell’aumento dell’orario lavorativo a solo qualcuno tra i dipendenti part-time di Palazzo San Francesco. Il personale che aveva lanciato l’appello lamentava il fatto che l’aumento delle ore fosse stato autorizzato solamente per sette dipendenti sui 42 in forze al Comune. I restanti 35 dipendenti avevano segnalato come, in tal modo, i sette impiegati avrebbero raggiunto un orario di circa 34 ore settimanali, ottenendo poco meno di un full time, e avevano sottolineato come, dal loro punto di vista, sarebbe stato più opportuno procedere a spalmare l’aumento ore su tutti i 42 dipendenti part time. Sia Filomena Calenda, che l’ex assessore Roberto Di Baggio e sia Raimondo Fabrizio avevano dunque richiesto un colloquio con il commissario straordinario Vittorio Saladino. In quell’occasione il commissario, come spiegato da Calenda e Fabrizio, aveva rassicurato i presenti circa l’intenzione di procedere, a partire dal mese di gennaio, ad estendere l’aumento delle ore ai restanti dipendenti in base ai trasferimenti delle risorse regionali al Comune. Ora però, fa sapere Filomena Calenda, con una determina del 31 dicembre il Comune ha deciso di aumentare le ore lavorative non più a sette, ma solo a quattro dipendenti part time. Per capire il perché di tale riduzione, la responsabile del patronato Acai ha deciso di recarsi già nella giornata di lunedì a Palazzo San Francesco al fine di ottenere un colloquio con il commissario Saladino volto ad ottenere l’estensione del provvedimento anche agli altri lavoratori. Anche perché, ha aggiunto la Calenda, sembra che sia dal terzo che dal primo settore di Palazzo San Francesco sarebbe stata fatta presente l’esigenza di incrementare le ore lavorative per i dipendenti in servizio.