Chiederemo le primarie, sia per la scelta del candidato sindaco di Isernia, sia per quella del presidente della Regione. Con questa combattiva richiesta, la minoranza del Partito Democratico si presenterà all’assemblea regionale di sabato prossimo convocata a Isernia. Se per le primarie di Isernia, si tratta di una richiesta abbastanza scontata e prevedibile, non è così per le primarie necessarie alla scelta del futuro presidente della Regione. Ma perchè la minoranza, sostanzialmente quella che si riconosce intorno alle posizioni di Roberto Ruta e Danilo Leva, farà già sabato, a ben due anni dalle regionali, la proposta?
Presto detto, vuol far sentire il fiato sul collo alla coppia di comando del Pd regionale. Il duo Frattura-Fanelli, che fa il bello e cattivo tempo. Perciò la minoranza, che condivide poco o nulla di quello che sta facendo l’attuale governo regionale, chiederà già sabato le primarie per il nuovo governatore. Un implicito atto di sfiducia verso Frattura, che dimostrerà in maniera plastica la spaccatura di un partito che resta profondamente diviso, nonostante i tentativi di recupero di parte dei dissidenti operato dalla Fanelli attraverso le ultime nomine regionali. Ma sia Ruta che Leva sabato non resteranno zitti, si prevedono interventi durissimi, soprattutto se in assemblea si parlerà ancora di nomine. Ambienti vicini a Leva hanno garantito che il deputato isernino chiederà a Frattura di parlare dei piani operativi della sanità regionale, delle emergenze occupazionali, dei paesi isolati da frane e dissesti. L’assemblea di Isernia non dovrà essere un appuntamento convocato per parlare di nomine e poltrone. E sul punto interviene anche Stefano Buono, portavoce di Molise Democratico, che chiede le porte aperte alla stampa: «Non è giusto – ha detto Buono – che i giornalisti restino fuori, diamo l’immagine di un partito poco trasparente, che non vuole aprirsi all’opinione pubblica e la gente penserà che lo facciamo solo per parlare di posti e poltrone». E anche Buono non resterà zitto sabato, pure da lui è previsto un intervento consistente contro l’attuale governance del partito. C’è curiosità invece per le posizioni di Massimiliano Scarabeo e Cosmo Tedeschi. Cosa faranno e cosa diranno, se interverranno, i due esponenti pentri del Pd. Da che parte sceglieranno di stare? Con Ruta e Leva o con Frattura e Fanelli?
Una bella domanda che solo sabato avrà una risposta, ma è una risposta che inciderà sul futuro di un partito che ha trovato la forza di riunire il suo parlamentino solo a un anno e mezzo dall’elezione del segretario.