Il tempo a disposizione non è infinito. Lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli centri procede a grandi passi e se non vengono garantiti i servizi minimi come quello della scuola difficilmente il fenomeno lo si potrà fermare. Lo sanno bene i sindaci di questi comuni che fanno i conti ogni giorno con i tagli dei trasferimenti statali e con collegamenti stradali da terzo mondo. Per questo in cantiere c’è da tempo un progetto di polo scolastico che racchiuda le materne, le elementari e le medie da realizzare a Canneto e a servizio di otto centri della Valle del Trigno tra Molise e Abruzzo e cioè San Felice, Montemitro, Montefalcone del Sannio, Roccavivara, Torrebruna, Castelguidone, San Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno. Un preliminare d’accordo già c’era per la scelta di Canneto come sede, zona già infrastrutturata. Nell’incontro però con i governatori D’Alfonso e Frattura era emersa la possibilità di spostare la sede a Celenza sul Trigno o addirittura a Dogliola sfruttando un finanziamento del programma Barca sulle aree interne, e la possibilità di allargare il servizio ad altri comuni abruzzesi. I due presidenti avevano lasciato carta bianca ai sindaci, che nell’ultimo incontro avuto però si sono spaccati. I centri dell’Abruzzo non sono più tanto convinti, prendono tempo. A Celenza poi è caduta pure l’amministrazione. Tempo che però è prezioso, per questo i comuni del Molise hanno deciso di andare avanti col progetto, delegando il sindaco di Roccavivara a chiedere un nuovo incontro a Frattura. I soldi già sarebbero disponibili, il progetto c’è, ora si tratta solo di chiudere e vedere chi ci sta e chi no. Il tempo dei rinvii e delle indecisioni è ormai scaduto.
Una scuola condivisa da Molise e Abruzzo: traballa l’accordo sulla sede. Comuni molisani vanno avanti
