Ora è il turno di un escavatore, ora di un furgone pieno di mobili. I furti al Nucleo Industriale di Termoli ormai sono all’ordine del giorno. Presi di mira anche attrezzi e macchinari costosi, ma anche semplici macchine del caffè. Sono settimane ormai che si registra un’impennata di colpi al Cosib, dove i titolari delle aziende devono fare i conti anche con queste grane, che spesso portano danni per svariate migliaia di euro. Come è stato il caso dell’escavatore portato via da una ditta che fa movimento terra, o il furgone carico di mobili pronti per la consegna e che è stato prelevato da un’azienda di arredamenti. In quest’ultimo caso le telecamere all’interno della fabbrica hanno ripreso tre uomini incappucciati che intorno alle tre di notte hanno scardinato il cancello e sono riusciti a entrare. Nella stessa azienda un mese prima avevano provato a portare via la cassaforte con l’aiuto di un flex. Insomma l’impressione è che di notte le strade del Nucleo si trasformino in un far west. A finire sotto accusa l’assenza di illuminazione che da un anno a questa parte interessa alcune strade del Consorzio. Chilometri e chilometri senza luce a causa di un furto di cavi di rame. Ci vorrebbero 150 mila euro per rimpiazzarli. Facile immaginare perché ancora non è stato fatto. Dal Cosib fanno sapere che si sta predisponendo una bando, ma ci vorranno ancora mesi. Ma sotto accusa finisce anche l’impianto di video sorveglianza mai entrato in funzione. 27 telecamere montate sui lampioni che risultano spente. In corso c’è pure un contenzioso con la ditta che le ha installate perchè si sono oscurate 5 giorni dopo il collaudo. Insomma campo libero per i malintenzionati al Nucleo di Termoli che tra scarsa illuminazione e telecamere ko hanno vita facile. Resta l’amaro in bocca per i piccoli e medi imprenditori che già con tanto fatica portano avanti le loro imprese. Quello che chiedono è di avere i servizi per cui pagano il Consorzio in tempi celeri. Se così non fosse non vale più la pena farne parte.
Impennata di furti al Nucleo Industriale: sotto accusa l’illuminazione e le telecamere ko
