Non ci sono i soldi per la Bit di Milano non ci sono i soldi per le mille emergenze del Molise, ma ci sono i soldi da dare, alla più che nota Romeo Gestioni, per il servizio di reception dell’Asrem, per sette anni a sette milioni e 379mila euro.
Sì è proprio così, non parliamo della reception di un albergo a cinque stelle di Roma o Milano, ma parliamo della reception dell’Asrem Molise. Di cosa si tratti non è dato capire, il provvedimento numero cento del 12 febbraio scorso, a firma dell’oramai ex direttore generale della Asrem, Mauro Pirazzoli, parla di adeguamento dei costi del servizio di reception da sette milioni e 38 mila euro a sette milioni e 379 mila euro. Tutto qui.
Possiamo solo immaginare, fino a prova contraria che si tratti di servizi generici offerti all’azienda sanitaria per l’accoglimento e lo smistamento dei clienti, magari per le informazioni. Di più non si sa. Si sa, però, che l’Asrem, quindi la Regione Molise, quindi il Commissario, nonchè assessore, nonchè presidente, Paolo Frattura, nel giro degli ultimi mesi ha mandato a casa circa cinquecento precari della sanità, tra loro medici, infermieri, funzionari e finanche addetti al servizio stampa. Tutti a casa arriva Romeo Gestioni a soli sette milioni per gestire la reception e che sarà mai la reception dell’Asrem. Chi lo sa?
Con sette milioni quanti padri e madri di famiglia precari avrebbe potuto confermare la Asrem. Proviamo a fare i conti, a un milione l’anno, Frattura avrebbe potuto confermare in servizio cento precari a un migliaio di euro al mese.
Invece no, tutti a casa, ci pensa Alfredo Romeo (nella foto). Ma chi è questa Romeo Gestioni arrivata in Molise. Dai giornali apprendiamo che la Romeo Gestioni s.p.a. vince l’appalto per riscuotere i tributi dei Comuni Italiani. Ma l’imprenditore napoletano è stato indagato e condannato a tre anni per corruzione per lo stessa mansione svolta a Napoli. L’uomo è stato coinvolto anche nello scandalo dei fondi neri della Margherita e ha finanziato Renzi con 60 mila euro. A scegliere a metà marzo 2013 il gruppo Romeo è stata l’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni) presieduta da Graziano Delrio, all’epoca sindaco di Reggio Emilia, politicamente vicinissimo a Matteo Renzi.
La Procura partenopea aveva individuato Romeo come un “corruttore capace di manovrare attraverso prebende e utilità gli assessori più compiacenti in cambio di appalti truccati”. In ballo c’era l’assegnazione per la manutenzione delle strade di Napoli, una torta che dopo l’intervento della magistratura non è stata assegnata a Romeo.
E come se non bastasse lo scandalo si era propagato anche a Roma, investendo Francesco Rutelli, visto che Romeo era pure tra i finanziatori della Margherita, oltre che uno dei principali fornitori del Campidoglio sin dai tempi in cui il fondatore dei Verdi era sindaco.
Le frequentazioni politiche di Romeo con i sindaci delle città italiane sono ampie e prolungate. Tanto che nel lungo elenco dei sostenitori della Fondazione Big Bang di Matteo Renzi figura Isvafim, una delle società dell’imprenditore partenopeo, che nel 2012 ha donato al rottamatore 60 mila euro.