Acqua che arriva dalle sorgenti del Biferno e non più quella potabilizzata della diga del Liscione. Per Termoli e i Comuni del Basso Molise il progetto dell’acquedotto molisano centrale rappresenta la soluzione definitiva a un problema che nelle ultime settimane ha presentato una nuova emergenza con i cittadini costretti a rifornirsi dalle autobotti e a reperire scorte di acqua confezionata. Un intervento atteso da anni, quasi completo, ma non ancora funzionante, tanto che le proteste delle comunità non sono mancate. Ora i lavori di realizzazione e collaudo dell’opera sono finiti al centro della terza Commissione regionale. Il presidente, Salvatore Ciocca, ha ascoltato l’assessore Pierpaolo Nagni, l’ingegnere Donato Carlea, commissario straordinario per l’infrastruttura, i vertici di Molise Acque e l’amministrazione comunale di Termoli. Un dato è apparso chiaro: i tempi per inaugurare un’opera così importante rischiano di allungarsi ancora. Sono due le frane che hanno condizionato e rallentato i lavori. Una in territorio di Fossalto che non dovrebbe creare particolari preoccupazioni e l’altra, più significativa, nell’area di Guardialfiera. E’ stata quindi considerata la possibilità di valutare e procedere con urgenza a collaudi parziali che consentano la fornitura di acqua di sorgente dove è al momento possibile senza attendere il collaudo finale dell’opera e in attesa di risolvere le questioni relative alla frana di Guardialfiera che, di fatto, ha bloccato gli interventi. Ciocca ha chiesto i tempi di tali collaudi parziali e chiarimenti in merito all’acqua di sorgente che viene comunque immessa nelle condotte e che – ha affermato il consigliere – sembrebbe vada al momento dispersa. Se ne riparlerà nella seduta in programma entro tre mesi quando si capirà se sono possibili i collaudi parziali per alimentare almeno alcuni Comuni in attesa che il Cipe approvi la perizia di variante, tassello indispensabile per chiudere una vicenda che si trascina da anni. Migliaia di famiglie che vivono in Basso Molise chiedono alla Regione di velocizzare ogni procedura e di mettere in assoluta priorità questo intervento con l’auspicio di non dover fronteggiare una nuova emergenza tra autobotti, acqua confezionata e disagi infiniti.