Il comitato «No lotto zero» non molla. Per contrastare il progetto che prevede la realizzazione della strada di collegamento tra la Isernia-Castel di Sangro (all’altezza del bivio di Miranda) e il tratto tra Pesche e Isernia Nord, ha deciso di spostare la battaglia sul piano legale. In queste ultime settimane si sta lavorando per presentare una serie di esposti. Lo ha annunciato il presidente del comitato, Celeste Caranci, durante un incontro organizzato alla sala gialla della Provincia: «Abbiamo preparato un esposto che sottoporremo all’attenzione della Corte dei Conti, della Procura della Repubblica e dell’Autorità nazionale anticorruzione. Abbiamo sottolineato tutta una serie di incongruenze rispetto a questo progetto che costa ad oggi 3 milioni e 800mila euro. Riteniamo che ci siano le condizioni per annullarle». Per il comitato no lotto zero uno dei problemi principali è rappresentato dal rischio di compromettere le sorgenti di Isernia, quelle che alimentavano l’acquedotto romano e che ancora oggi fornisco acqua potabile alla città. Dell’importanza dell’acquedotto San Martino ne ha parlato l’architetto Franco Valente: rappresenta l’anima della città, ha detto. Intanto Salvatore Borriello, del circolo del Partito della rifondazione comunista, in vista delle elezioni comunali ha invitato gli aspiranti sindaci a prendere impegni precisi contro il lotto zero e valorizzare tutta l’area di contrada Le Piane.