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lunedì, Dicembre 30, 2024

Primarie Isernia, Danilo Leva striglia il Pd

AttualitàPrimarie Isernia, Danilo Leva striglia il Pd

levaSi infiamma la campagna elettorale per il nuovo sindaco di Isernia. Mal di pancia e dichiarazioni velenose su entrambi i fronti, centrosinistra e centrodestra. Cominciamo con l’ultima della giornata, la dichiarazione di Danilo Leva che arriva sulla stessa lunghezza d’onda di quella di Scarabeo e merita di essere letta integralmente. Il parlamentare del Pd parlando del suo partito scrive: «A Isernia il PD ha deciso di fare le primarie dopo le elezioni comunali. Mi sembra che siamo in un totale stato confusionale, senza un’idea di città e con la paura pure della propria ombra. Senza generosità e senza una coalizione larga che sappia rimettere insieme la sinistra e le forze civiche e moderate della città saremo destinati alla sconfitta . Lo dice Leva che continua così, le primarie sono l’unico strumento, in questa situazione, capace di tenere viva quantomeno una connessione sentimentale con il nostro popolo e capace di far superare le divisioni interne. Non farle sarebbe un errore fatale, l’ennesimo,tra l’altro, di una lunga serie». Capire che voglia dire Leva che parla di Primarie dopo le elezioni è un mistero. Ma i misteri ci sono pure dall’altra parte, nel Cnetrodestra, dove c’è chi, come Gabriele Melogli, rivendica il diritto di chiunque, quindi anche per sé, di candidarsi a sindaco. Sostanzialmente dice, rivolto a Giacomo D’Apollonio, anche io sono in gioco. Ma Melogli, come Leva, aggiunge benzina sul fuoco rivolgendosi anche a Michele Iorio e Filoteo Di Sandro, invitando anche loro a candidarsi a sindaco. E questo è un passaggio decisamente indecifrabile e per addetti ai lavori. Magari Melogli ce l’ha con Iorio e Di Sandro perchè sponsorizzano, alla luce del sole, il generale D’Apollonio. La risposta non si è fatta attendere ed è quella di chi, nel centrodestra, parla di Gabriele Melogli come sindaco indicato da Patriciello. Un’ipotesi o c’è qualcosa di vero? Difficile rispondere. Certo è che se Atene piange, Sparta non ride, o giù di lì. Intanto Stefano Testa va avanti come un treno e per mercoledì ha organizzato, insieme a Massimo Romano, un incontro con economisti e politici per parlare dell’area di crisi.

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