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domenica, Dicembre 22, 2024

Il somalo arrestato era in attesa dello status di rifugiato: “Denunciato dagli stessi compagni”

AperturaIl somalo arrestato era in attesa dello status di rifugiato: "Denunciato dagli stessi compagni"

IMG_4483La notizia del somalo arrestato a Campomarino che istigava al terrorismo e progettava un attentato a Roma è finita su tutti i giornali e le tv nazionali. Oggi in paese e davanti al centro di accoglienza sono arrivate le telecamere di Sky e Mediaset. E i ragazzi ospiti del centro di accoglienza Blue Bay si sono fatti vedere poco. Tanto clamore intorno a loro, troppo, tanto che i responsabili della cooperativa che gestisce la struttura hanno voluto subito sgomberare il campo da possibili dubbi sull’esistenza di cellule terroristiche: «Aveva un atteggiamento che gli altri ospiti non condivedidevano e lo hanno subito denunciato». “La denuncia di una parte marcia non deve offuscare tutto quello che c’è di sano in tutti gli altri ragazzi – spiega Simone Caner, legale rappresentante della Cooperativa Pianeti Diversi e che ha rilasciato dichiarazioni proprio in compagnia di alcuni di loro. “Nei centri di accoglienza vengono monitorati gli ingressi, le uscite, gli incontri, ci sono mediatori lunguistici, psicologi e altri professionisti che lavorano a stretto contatto con i migranti e quindi pensare che da qui si possano progettare e concretizzare attentanti . Questo in generale è un posto scomodo per progettare attentati” ha aggiunto. Il 22enne si trovava lì da otto mesi e aspettava il responso per la richiesta di rifugiato.

Ci vogliono quasi sette chilometri per arrivare a Campomarino dal centro, che si trova proprio al confine con la Puglia. In paese proprio questi migranti sono impegnati in lavori socialmente utili e sono stati i protagonisti di una mostra fotografica. Ma l’integrazione è ancora difficile: c’è chi ha paura e chi li confonde con la delinquenza comune.

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