Nel giorno dell’imponente manifestazione a favore della Sanità pubblica tenuta a Isernia, sul fronte romano si registra un sostanziale nulla di fatto rispetto alla proposta elaborata di concerto dai parlamentari Leva e Ruta e dal presidente e commissario ad acta Fratuura. Gli incontri con i tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Salute non hanno dato esito. Necessari ulteriori approfondimenti.
Nelle stesse ore in cui su Isernia calava una falange compatta di molisani inferociti e seriamente intenzionati a difendere il ruolo della Sanità pubblica all’interno del sistema regionale, a Roma si avviavano gli incontri del tandem Ruta – Frattura con i tecnici dei ministeri dell’Economia e della Salute. Obiettivo della trasferta capitolina del presiedete della Regione e del Senatore del PD, effettuare le necessarie verifiche tecniche al nuovo Piano di riordino del sistema sanitario così come emerso dopo un serrato confronto tra i due e l’altro parlamentare del PD, Danilo Leva. Quest’ultimo alla gita romana ha preferito la marcia isernina, quasi a sottolineare lo scetticismo da un lato e la dura presa di posizione a favore del pubblico dall’altro.
Taglio dei posti letto ad appannaggio dei privati e riequilibrio in favore del pubblico, integrazione e non sostituzione tra Cardarelli ed ex Cattolica per i reparti di Oncologia e Cardiologia, diffusione capillare dell’assistenza territoriale. Questi tre assi del nuovo piano che sostituisce il precedente elaborato da Frattura sotto la ghigliottina del Tavolo tecnico romano. Toccherà tuttavia sempre a quest’ultimo, come ha tenuto a ribadire Frattura, dare il via libera ad ogni ipotesi elaborata che, va sottolineato, risulta propedeutica alla stipula di un nuovo piano di rientro dal debito.
Il risultato della missione è al momento del tutto inconsistente. I tecnici dei due ministeri hanno preso tempo e saranno necessarie ulteriori verifiche come hanno dovuto ammettere a denti stretti i due esponenti politici. Agli incontri, infatti, seguiranno ulteriori approfondimenti che tenteranno di conciliare esigente al momento distanti: da un lato quelle degli occhiuti ragionieri romani rapiti in cielo solo dalla logica dei numeri e quelle dei cittadini, saldamente con i piedi per terra e col fumo alle narici per la rabbia, intenzionati a non recedere di un millimetro su un concetto fondamentale e dirimente: la salute è un diritto non negoziabile, pubblico e garantito dalla Costituzione.
Al momento salta il crono programma annunciato da Ruta, quello che prevedeva già per lunedì prossimo un incontro pubblico destinato ad illustrare il risultato raggiunto a Roma. Per il momento dalla Capitale nessuna notizia, tutto tace ad esclusione dei turisti e dei piccioni che da Trastevere a piazza San Pietro affollano piazze, basiliche e osterie. Per la Sanità molisana, tutto è ancora fermo all’Osteria del tempo perso.