Nonostante il riconoscimento di ospedale di area particolarmente disagiata, ad oggi non ci sono le risorse per garantire i servizi necessari ad Agnone. Questa l’amara verità emersa dall’ultimo incontro tra il direttore generale della salute della regione Molise, Marinella D’Innocenzo, i vertici dell’amministrazione comunale e i comitati. Sulla carta il Caracciolo avrà «il pronto soccorso, l’equipe chirurgica anche in pronta disponibilità, il laboratorio analisi e i radiologi. Si avrà un reparto di 20 posti letto di medicina generale, ma gli anestesisti non saranno presenti 24 ore al giorno, non assicurando così una piena emergenza-urgenza», ha detto don Francesco Martino, presente all’incontro. Il problema principale è sempre quello: la copertura dei costi, ha puntualizzato il responsabile della pastorale per la salute della diocesi di Trivento. Nel frattempo – ha aggiunto – c’è un’emergenza da affrontare: «il rischo chiusura del reparto di medicina per carenza di personale». Tra le ipotesi in campo quella di assunzioni provvisorie di medici con contratti di attività libero professionale, in attesa che la Regione bandisca nuovi concorsi. Mentre per quanto riguarda la copertura dei costi per gli anestisti – pari a 840mila mila euro annui – don Francesco ha ipotizzato la creazione di una fondazione che coinvolga attività economiche, imprenditori e cittadini facoltosi. Ma prima di ogni cosa – ha concluso – è necessario che i medici ancora in servizio non abbandonino la nave. In realtà si ha l’impressione che non ci sia affatto la volontà di dare un futuro alla sanità pubblica e al Caracciolo. Lo si capisce anche da altri dettagli, come ad esempio quell’accordo di confine tra Abruzzo e Molise che di fatto non c’è. Anzi, le distanze tra le due regioni sono aumentate con la chiusura della galleria di Belmonte del Sannio: dai comuni dell’Alto Vastese si fa fatica a raggiungere l’ospedale di Agnone. In un anno si è fatto davvero poco, segno evidente della totale assenza di volontà politica di dare risposte a chi con coraggio vuol continuare a vivere in Alto Molise.