Con un’invettiva scagliata nei confronti del consigliere regionale Nunzia Lattanzio, il presidente Frattura conferma la natura collerico-autoritaria della propria esperienza governativa. Nunzia Lattanzio aveva chiesto l’audizione del presidente-commissario in quarta Commissione consiliare per raccogliere informazioni sulla riforma del sistema sanitario regionale.
Sorvoliamo a piè pari su ogni questione tecnica e andiamo al messaggio politico. Anzi, al messaggio golpista, perché quello in corso è un golpe strisciante che umilia e cancella il Consiglio regionale. Il messaggio è quello spedito dal presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Paolo di Laura Frattura, al consigliere regionale Nunzia Lattanzio. Quest’ultima, ledendo la maestà di colui che si sente, evidentemente, padrone del Molise e delle Istituzioni, ha osato convocarlo per una audizione in Commissione consiliare. La quarta, che la Lattanzio presiede e che risulta competente in materia di Sanità. In parole povere, ciò che Lattanzio lamenta, e che cerca di tamponare attraverso l’audizione, è il mancato coinvolgimento del Consiglio regionale nel percorso di riordino del sistema sanitario regionale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è legata alla intricata vicenda della governance pubblica della ex Cattolica così come partorita dalla mente di Frattura e da quelle dei parlamentari del PD, Roberto Ruta e Danilo Leva. I tre, come noto, e come smentito non una ma due volte dalla Cattolica, nel corso di una conferenza stampa hanno fatto credere ai molisani di avere già in tasca la gestione pubblica della Fondazione Giovanni Paolo II. Una bufala in piena regola, in realtà i tre in mano non avevano un beneamato fico secco.
Ma sentite cosa risponde Frattura alla Lattanzio alla fine di una urticante concione sui poteri o meno di convocazione (ovviamente disconosciuti): “Quando poi Nunzia Lattanzio volesse chiarirci il suo posizionamento politico in seno all’assemblea regionale, noi, insieme ai cittadini molisani, saremmo ben lieti di ascoltarla”. Scusi Santità, Presidente, Governatore, Sceriffo, Commissario, Sire e Duce: ma cosa c’entra questa minchioneria del “posizionamento politico” della Lattanzio? Forse un posizionamento più che un altro ne aumenterebbe le prerogative istituzionali o le eviterebbe i fulmini e le saette che lei, Santità, Presidente, Governatore, Sceriffo, Commissario, Sire e Duce, scaglia verso chiunque osi criticarla e contraddirla? In attesa di capire quale sia tra le posizioni del kamasutra politico quella più gradita a Frattura (un’idea ce l’abbiamo ma la teniamo per noi), ci piacerebbe sapere quale triangolo abbiano invece composto Frattura, Ruta e Leva: equilatero, isoscele o scaleno? Ci piacerebbe sapere se hanno bluffato in parti uguali, a coppia o in misura diversa. Noi propendiamo per la terza soluzione. Se ad ogni lato dello scaleno corrisponde una misura diversa, la risposta esatta è di certo questa. A Frattura piace averlo più lungo di tutti (il naso, s’intende) e difficilmente su questo si può obiettare il contrario. Pinocchio, in confronto, è uno a cui hanno mozzato la canappia. Doveva essere il “Molise di tutti”, e invece si è rivelato un regime autoritario-collerico fondato sull’invettiva. La prima bufala, da cui dipendono tutte le altre, è stata proprio questa.
La lezione che si ricava dal tragico apologo divulgato da Frattura è una sola: o ci si posiziona allineati davanti a lui, e allora va tutto bene, altrimenti se a qualcuno venisse in mente non di posizionarsi dietro ma soltanto affianco, parte un raccapricciante cineforum di personaggetti politici – per dirla alla De Luca – che riesce a dar voce a comparse, corsiti, osannatori a cottimo e tifosi del kamasutra di marca fratturiana. Pensate, sulla vicenda è intervenuto con una sua chiosa a luci politicamente rosse persino il consigliere Ioffredi: “Sono d’accordo – ha scritto su Facebook – è il caso che chiarisca (la Lattanzio ndr) il suo posizionamento”. Bene, in attesa che Nunzia Lattanzio si esprima sulla sua posizione politica, ci piacerebbe conoscere quale invece sia la posizione del sonno che assume il consigliere Ioffredi. L’unico dubbio che hanno i molisani è se sia prona o supina, poiché sul fatto che egli (al pari di altri) in Consiglio regionale dorma lautamente retribuito ormai da tre anni, nessuno più nutre la benché minima perplessità.