Il corteo non è più quello di una volta ma i valori sono sempre gli stessi: lavoro, dignità e diritti. Giornata di lotta e mobilitazione a Santa Croce di Magliano per un primo maggio di protesta in un territorio che convive con lo spopolamento e la fuga dei giovani senza lavoro che sono costretti ad abbandonare le origini per costruirsi un futuro altrove. Ma non ci sono solo loro a rivendicare i diritti ma anche padri di famiglia, come Fernando, che non sanno più come fare e chiedono risposte urgenti alla politica a tutti i livelli.
L’appello si unisce a quello di chi non ha sfilato lungo le vie del paese prima di raggiungere piazza Marconi per il comizio conclusivo. La banda, chi lancia confetti al passaggio del corteo, simboli e gesti di una manifestazione che si apre ai problemi della regione. La crisi dell’edilizia e tanti operai disoccupati, la mancanza di opportunità anche in altri settori e il precariato che diventa quasi l’unica alternativa. L’evento, organizzato dalla Camera del lavoro della Cgil, ha previsto anche una raccolta di firme, coordinata dal segretario organizzativo, Franco Spina, sulla carta dei diritti universali del lavoro e i quesiti referendari. Sul palco si sono susseguiti gli interventi dei responsabili del sindacato guidato da Sandro Del Fattore: servono risposte concrete.