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sabato, Dicembre 21, 2024

Rapine in banca e bombe ai bancomat: le indagini portano alla malavita pugliese

CampomarinoRapine in banca e bombe ai bancomat: le indagini portano alla malavita pugliese

IMG_5341Alla Monte dei Paschi di Siena di San Martino in Pensilis oggi si è ripreso il lavoro, dopo la brusca interruzione di ieri quando tre uomini incappucciati hanno fatto irruzione in banca e senz’armi sono riusciti a portare via quasi 5mila euro, i soldi presenti nei cassetti per le normali operazioni. Attimi comunque di terrore per i dipendenti, con i banditi che urlavano e uno di loro che ha puntato una penna alla gola di un’impiegata. Le telecamere interne hanno ripreso tutto e i carabinieri di Larino ora sono in attesa di visionare i filmati e trovare qualcosa di utile alle indagini. Anche a Campomarino ci sono non una, ma più registrazioni da controllare dopo il furto sventato al bancomat delle Poste di piazza Woijtila dai carabinieri di Termoli e Campomarino. Non solo quelle dell’Istituto ma anche quelle di alcune attività commerciali che si trovano lungo il percorso di fuga della Bmw di grossa cilindrata usata per il colpo e poi abbandonata in contrada Difensuola, dove sono stati rinvenuti anche un passamontagna, un giubbotto e un paio di guanti. Tutto sequestrato e oggetto ora di accertamenti tecnici per individuare impronte o traccie utili a poter risalire ai componenti della banda, con moltà probabiltà di origine pugliese. Potrebbero essere stati loro i responsabili anche degli altri furti avvenuti alla Tercas di Campomarino il 5 marzo e all’Unicredit di Montenero il 2 aprile. La tecnica per far esplodere il bancomat è stata sempre la stessa, quella cioè di infilare nella fessura delle banconote un’asta con all’estremità una paletta con un congegno esplosivo collegato a una miccia esterna. In gergo chiamata tecnica della marmotta. Colpi effettuati sempre nel fine settimane quando le cassaforti delle banche vengono caricate con più soldi proprio per la chiusura. Crimini che stanno ingenerando nella popolazione una certa preoccupazione per la frequenza con cui ormai si ripetono. L’ultimo episodio dopo quello più recente di Campomarino risale al 30 aprile all’Unicredit di Portocannone. Anche in questo caso è stato usato dell’esplosivo e sono stati sparati anche alcuni colpi di pistola. L’impressione è che la malavita pugliese abbia ormai allargato il suo cerchio di azione e proprio i paesi dell’hinterland costiero molisano siano diventati i principali bersagli del nuovo business della malavita.

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