Anche a Isernia la ricorrenza di Sant’Antonio da Padova è molto sentita. I festeggiamenti interessano in larga parte il centro storico. Dopo la messa celebrata nella ceisa di San Francesco – con la benedizione dei pani e dei monacelli, i bimbi che indossano il saio – l’attenzione è tutta per la processione, caratterizzata dalla presenza dei cavali bardati. Una tradizione antichissima che rischiava di scomparire. L’impegno dell’associazione culturale Tikanè Assiem ha permesso di rilanciarla. Questa caratteristica processione, per un lungo periodo tenuta in vita solo dai rom, non solo oggi è tornata ad essere patrimonio di tutta la città, ma sta coinvolgendo sempre più i giovani del posto. Che fanno a gara nel proporre l’addobbo più originale. Altra caratteristica di questa giornata, l’allestimento delle chiesole, gli altarini dedicati a Sant’Antonio che danno un tocco di colore in più ai vicoli del centro storico. Anche questa tradizione stava scomparendo, ma anche in questo caso il concorso ideato dall’associazione culturale Tikanè Assiem ha permesso di recuperare questo vero e proprio rituale che coinvolge le famiglie che vivono nella parte antica della città.