Isernia ha il suo nuovo sindaco: è Giacomo d’Apollonio, ex generale della Guardia di Finanza in pensione, scelto quasi sicuramente dagli isernini per il suo stile, la sua correttezza e soprattutto l’immagine che ha saputo dare di estrema compostezza, pur affrontando una campagna elettorale non priva di colpi bassi. Per la sua città, il nuovo sindaco ha le idee ben chiare. “Isernia ha bisogno di una macchina amministrativa che torni a funzionare come un orologio, fornendo servizi puntuali ed efficienti ai cittadini. Ha bisogno di maggiore attenzione al sociale, alle famiglie in difficoltà, ai nuovi poveri. Ha bisogno di scuole sicure. Ha bisogno di un Paleolitico che diventi traino dello sviluppo e dell’economia. Ha bisogno di diventare una città turistica e, per essere tale, ha bisogno del ripristino del decoro urbano e della risistemazione delle principali strade e piazze, biglietto da visita per chi viene da fuori e non conosce la nostra terra. Isernia ha bisogno di tante cose: ma ha bisogno, forse più di ogni altra, di amministratori onesti, seri, trasparenti, che siano in grado di infondere fiducia”. D’Apollonio vince al ballottaggio e si prende la rivincita tre anni dopo la prima candidatura, imponendosi su Melogli. Ottiene il 59.02% dei consensi incassando 5.628 voti. Il suo avversario si ferma a 3.908 (40.98%). L’ex consigliere comunale si prende la rivincita tre anni dopo la sua prima volta, nel 2013, quando il centrosinistra di Gigi Brasiello evitò la lotteria del ballottaggio per soli 75 voti. D’Apollonio trionfa nel derby tutto interno al centrodestra, che lo ha visto contrapposto all’ex primo cittadino Gabriele Melogli, che puntava al recordo del terzo mandato, mai riuscito nella storia della città. D’Apollonio ha ottenuto 5628 voti (59.02%), mentre Melogli si è fermato al 40.98% e 3908 preferenze. Un tripudio. Anzi, un doppio tripudio, considerando che una parte del centrodestra, con in testa Forza Italia (principale sostenitrice di Melogli), non lo aveva voluto sostenendo che nel 2013, appunto, era risultato sconfitto. La città ha deciso di dunque di scommettere su un volto nuovo (nella foto con la sua famiglia) per provare a superare la paralisi amministrativa ed economica che ha caratterizzato gli ultimi anni. Gli isernini provano così a voltare pagina, riponendo la loro fiducia in chi, seppure soltanto dai banchi dell’opposizione, ha dimostrato serietà e competenza, oltre a un profilo etico praticamente inattaccabile. Doti che evidentemente hanno convinto appieno gli elettori. Sessantacinque anni e tanto dialogo con i cittadini, per comprenderne le istanze: questa la formula da lui sempre seguita, aprendo anche alle idee di altri candidati sindaci, nella convinzione che unendo gli sforzi e sfruttando le migliori idee, Isernia possa uscire finalmente dal guado. Un progetto che si è rivelato vincente, calamitando con evidenza anche il consenso di chi, al primo turno, aveva deciso per la candidatura in solitaria. Un crescendo dunque, un’autentica cavalcata elettorale, terminata con una vittoria che rappresenta, più che mai, un campanello d’allarme per le politiche campobassocentriche del governo Frattura. Un governatore che deve seriamente cominciare a preoccuparsi, la vittoria di d’Apollonio è anche la vittoria di Iorio e Di Sandro. Soprattutto dell’ex presidente che ha portato in consiglio ben dodici rappresentanti della sua lista, Insieme per Isernia (Insieme per il Molise) un boom con proiezione regionale, soprattutto dopo la vittoria bis di Agnone. Quello di d’Apollonio, inoltre, è un successo che dimostra chiaramente comele polemiche e le diatribe politiche interessino poco agli isernini, che hanno scelto il generale convinti dal suo fare pacato, dalla sua signorilità, dal suo essere non un politico di professione, ma un uomo semplicemente capace di ascoltare. Tutti, indistintamente: con pazienza, impegno e umiltà.