La lontananza non ha scalfito minimamente l’amore che i cittadini di Vastogirardi nutrono per il loro paese. Ogni anno, quando arrivano i primi giorni di luglio, si fa di tutto per tornare a casa. Le feste patronali rappresentano un’occasione per riabbracciare parenti e amici. E per ribadire la propria devozione verso la Madonna delle Grazie e san Nicola di Bari. Ma da 105 anni a questa parte c’è anche un altro motivo per tornare: la rappresentazione del «Volo dell’angelo». Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse intorno a questa tradizione. Oggi i curiosi arrrivano non solo dal Molise, ma anche da altre regioni italiane. Quest’anno ha spiccato il volo Gaia De Lellis. Ha sempre desiderato fare l’angelo nel paese di origine del padre. Quest’anno è stata accontentata. E lei non ha tradito le aspettative. Senza un briciolo di emozione e con il sorriso sulle labbra, ha portato i suoi doni alla Vergine e recitato una preghiera. Dietro questa rappresentazione c’è un paese intero che lavora. Tutti si impegnano nell’accogliere i visitatori e per far sì che tutto vada per il meglio. E naturalmente dietro le quinte si lavora sodo per rendere sicuro il volo e preparare l’angelo ad affrontare un compito davvero impegnativo. Oggi il volo dell’angelo è diventato il marchio distintivo di Vastogirardi. Merito di un emigrante, Vincenzo Liberatore. Volle festeggiare in maniera originale l’edificazione della chiesa della Madonna delle Grazie. Fu preso per un pazzo visionario. Oggi la sua idea inorgoglisce tutti i cittadini del paese altomolisano.