di Piacentino Salati
Il personale docente partecipa, su richiesta, alla mobilità per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia per tutti i posti vacanti e disponibili, inclusi quelli assegnati in via provvisoria nell’anno scolastico 2015/2016. Secondo un algoritmo che è stato predisposto dai tecnici del ministero.
Per l’anno scolastico 2016/2017 si prevede un nuovo esodo dei docenti molisani verso altre regioni d’Italia, che è parzialmente ingiustificato se si pensa che gli stessi docenti, destinatari del provvedimento, hanno lavorato in regione su posti scoperti che risultano attualmente ancora disponibili. Con inevitabili ripercussioni, non solo economiche ma anche umane e culturali, considerato che i docenti rientrano nel capitale umano più qualificato del territorio e ne costituiscono uno dei fondamentali potenziali di crescita.
Il problema, nei giorni scorsi, è stato affrontato su più tavoli istituzionali, sindacali e amministrativi. Gli insegnanti hanno proposto ricorsi e aperto procedure di arbitrato. La Regione Puglia ha chiesto alla nona commissione della Conferenza delle Regioni di rivedere il meccanismo in base al quale sono stati decisi i trasferimenti verificando, anche in sede di esame delle vertenze aperte, se vi siano gli estremi per apportare correttivi, evitando penalizzazioni e procedendo ad una più attenta ricognizione delle cattedre disponibili su base provinciale e regionale.
Per questo, il consigliere Petraroia ha chiesto ufficialmente al ministro Giannini di verificare, di concerto con l’ufficio scolastico regionale, la possibilità di risolvere parte dei contenziosi attivati in sede di conciliazione, col duplice vantaggio di coprire i posti vacanti con docenti di ruolo già presenti sul territorio e contestualmente evitare l’accentuarsi dei disagi causati dal trasferimento del personale nelle sedi scoperte del Centro – Nord Italia.