di Enzo Di Gaetano
Protocollo d’intesa tra il presidente Lorenzo Coia e il prefetto di Isernia Guida per favorire l’integrazione dei profughi attraverso l’espletamento, su base volontaria e gratuita, di attività di pubblica utilità. Mentre a livello nazionale, l’opinione pubblica e i partiti sono divisi sulla proposta di Mario Morcone tesa a favorire l’utilizzo dei migranti in lavori socialmente utili, a Isernia, si tratta già di una realtà. Insomma il territorio pentro lancia un segnale di integrazione a tutta l’Italia. I migranti della provincia di Isernia saranno infatti impegnati nella pulizia delle strade e nello sfalcio dell’erba nella stagione estiva. Un’iniziativa, come si apprende dalla delibera numero 54 del 28 luglio scorso a firma del presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia, è scaturita da un apposito protocollo d’intesa tra la prefettura e l’ente di via Berta, con validità fino al 31 dicembre prossimo. Il protocollo mira a favorire una migliore e più rapida integrazione dei cittadini stranieri provenienti dai Paesi del Nord e Centro Africa, nonché dai Paesi del Mediterraneo orientale, sbarcati sulle coste italiane o, comunque, giunti nel territorio provinciale via terra a seguito del costante aumento dei flussi migratori. Il provvedimento vuol superare una delle principali criticità connesse all’accoglienza, ovvero l’inattività dei migranti, che si riverbera negativamente sul tessuto sociale ospitante. Per questo, coloro che sono ospitati in strutture temporanee di accoglienza in attesa della definizione del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale, i cui tempi appaiono tutt’altro che celeri, potranno aderire su base volontaria e gratuita alle attività programmate. In tal modo, si punta a superare la condizione di passività vissuta dai profughi, che potranno svolgere attività volontarie di pubblica utilità a favore delle popolazioni locali, tali da assicurare loro maggiori prospettive di integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese. Ai migranti, l’amministrazione provinciale garantirà un’adeguata formazione rispetto alle attività da svolgere; gli idonei strumenti al fine di ridurre al minimo ogni rischio per la propria e l’altrui incolumità; oltre che un’adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni.