La campanella ha suonato a metà, per le scuole in provincia di Isernia. Sono centinaia gli alunni e gli studenti che, tra Isernia e provincia, non sono entrati per l’enorme ondata di allarme generato dal crollo della scuola di Amatrice e dalle successive ordinanze dei diversi sindaci che hanno preferito fare le necessarie verifiche tecniche, prima di dare il via all’anno scolastico. Capracotta, Cerro al Volturno, Montaquila, Isernia, la situazione è preoccupante e l’appello a dare una scuola sicura a tutti, lanciato dal governatore del Molise, sa di beffa, visto che, solo per fare un esempio, la Regione di Frattura, per due anni, non ha erogato i fondi necessari a portare avanti il cantiere del nuovo edificio scolastico di San Leucio. I soldi ai comuni non arrivano, come si fa a costruire quelli che il presidente definisce poli scolastici intrecomunali, o campus, necessari per la sicurezza? Ma è il caso Isernia quello che più fa discutere. La situazione è decisamente preoccupante e non riguarda solo le scuole dell’obbligo, di competenza del comune, c’è anche la vicenda dell’istituto Fermi, con il suo terzo piano, costruito sulla struttura sovraesistente, che desta timori. Un gruppo di genitori si sta mobilitando e vuole avere risposte da Lorenzo Coia, presidente della Provincia, responsabile degli istituti superiori. Restando in tema, da segnalare anche il trasloco di classi e studenti, dal liceo linguistico Cuoco, interessato a lavori di riattazione, al Manuppella. E anche qui non è che tutto sia andato liscio, con genitori e docenti in tensione per la nuova distribuzione di spazi e aule. Per finire, le scuole medie del capoluogo pentro. Entrambe rimaste chiuse, questa mattina, emblema significativo dell’inconcludenza, per l’edilizia scolastica delle scuole medie, di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute a Palazzo San Francesco negli ultimi anni. Oggi a Isernia le scuole medie non sono in funzione. È desolante, ma è la verità, nonostante gli avvertimenti del terremoto di San Giuliano e dell’Aquila. Sulle spalle di Giacomo D’Apollonio oggi cadono responsabilità e colpe di altri che, in quattordici anni, per le due scuole medie non hanno fatto nulla, ma proprio per questo oggi il nuovo sindaco di Isernia deve fare le cose giuste. E l’ipotesi che sta venendo fuori di programmare i doppi turni per la Giovanni XXIII e per l’Andrea d’Isernia nelle scuole elementari di San Lazzaro, per genitori, studenti e docenti è decisamente un’ipotesi raccapricciante. Le scuole medie sono frequentate da ragazzi che fanno sport, attività e laboratori pomeridiani. Privarli di tutto ciò equivale a privarli dei loro diritti reali. Quindi se il verdetto dei tecnici sarà quello di definire non sicure Andrea d’Isernia e Giovanni XXIII, il sindaco avrà nero su bianco la situazione di emergenza che lo può giustificare a fare qualunque cosa, come, ad esempio, reperire locali sfitti utilizzabili per entrambe le scuole medie. I doppi turni, che qualcuno vede come l’unica via d’uscita per le scuole medie, sarebbero davvero una sconfitta e non solo per l’amministrazione comunale, ma per tutta una città, incapace di garantire insieme alla sicurezza, anche una vita normale ai propri figli.