Il suo habitat naturale è la cantina Iammacone, dove il tempo è scandito dalla partita a tressette accompagnata da qualche bicchiere di vino o di birra a buon mercato. Per questo è apparso insolito incontrare Rossano Turzo in un bar del centro storico di Isernia per il rito dell’aperitivo. Ma nella sostanza non è cambiato nulla. Anche durante questo incontro – proposto da Minima Comunicazione e dall’associazione Promozione Donna (con Luisa Iannelli) – il poeta-emigrante ha sfoderato la sua satira tagliente per mettere a nudo l’inconsistenza della classe politica regionale, rea da sempre di aver lasciato il Molise in un totale immobilismo. Di Turzo e delle trovate geniali del personaggio concepito dalla penna di Giovanni Petta ne ha parlato tra gli altri Franco Valente. Gli spaccati di vita quotidiani proposti nei suoi scritti offrono un’immagine fedele e autentica del Molise: dice quello che pensa, dice le cose come stanno realmente con il linguaggio della gente comune, in maniera sintetica e chiara. Turzo come emblema del Molise, dunque, dove nonostante tutto territorio, cultura e prodotto cominciano ad avere un’identità ben precisa, il parere dell’imprenditore Antonio Valerio. Alcuni brani degli scritti di Rossano Turzo sono stati letti e interpretati dalla compagnia teatrale Cast (nella foto in evidenza: Giovanni Petta con Salvatore Mincione Guarino)
Isernia. La satira di Rossano Turzo manda di traverso l’aperitivo ai politici molisani
