Oramai manca meno di un anno e mezzo alle elezioni regionali e la nuova legge elettorale, utile a riequilibrare le rappresentanze territoriali, resta ancora una chimera. Per ora c’è solo il preannuncio fatto da Alessandro Aceto, esponente del Pd di Filignano, per un comitato che però ancora non trova sbocchi concreti. Attualmente, la legge in vigore non è altro che il tanto vituperato Tatarellum, che penalizza fortemente il territorio di Isernia, limitandone la rappresentanza a 3 eletti su 20. Al basso Molise, incluso nella circoscrizione di Campobasso, nel 2013, non è andata meglio, con solo 4 eletti su 20. Da tempo si parla di una nuova legge, Frattura aveva preso degli impegni, il Consiglio Comunale di Isernia aveva votato una mozione, la segreteria regionale del Pd aveva lanciato l’idea dei due collegi, qualche assessore regionale ha fatto sapere di essere per il collegio unico e da ultimo la questione è stata dibattuta alla Festa dell’Unità di Agnone. Ma qual è l’idea del Comitato? Si tratta di una proposta che intende valorizzare i territori, articolandone la rappresentanza su 3 collegi (Isernia, Campobasso e Termoli), da definire successivamente, in proporzione alla popolazione, per i quali viene predeterminata una rappresentanza di 6 o 7 seggi ciascuno. Prevede, inoltre, il proporzionale con il ballottaggio, se nessuna coalizione raggiunge il 45% al primo turno, l’abolizione del listino maggioritario e del voto disgiunto, cioè la possibilità di votare il candidato di una coalizione e il candidato presidente di un’altra. Un meccanismo utile – ha rimarcato Aceto – solo a consentire inciuci e accordi trasversali, poco trasparenti e introduce la rappresentanza di genere nelle liste di candidati. Ce la farà il costituendo comitato a tirare fuori il coniglio dal cilindro? Conoscendo i politici molisani, i dubbi sono tanti. E il motivo è fondamentalmente uno: ora come ora, in consiglio regionale ci sono 18 rappresentanti su ventuno della provincia di Campobasso. Per essere approvata, una nuova legge elettorale, occorre la maggioranza assoluta del consiglio, ovvero la gran parte dei consiglieri della provincia di Campobasso dovrebbe votare per suicidarsi politicamente, andandosene via dal palazzo, per far posto almeno ad altri tre consiglieri della zona di Isernia e altrettanti di quella di Termoli. Più che una speranza, un’illusione. E infine, abolire il listino? Impossibile è già stato promesso per il 2018 a più di qualcuno. (enzodigaetano)