Se per le famiglie è dura arrivare alla fine del mese, per i sindaci è diventata un’impresa colossale arrivare alla fine dell’anno. Quando arriva l’ora di approvare i bilanci, far quadrare i conti è durissima. Il Governo centrale un giorno sì e l’altro pure taglia le risorse destinate agli enti locali e assicurare i servizi alla collettività diventa un problema serio. Uscirne non è facile, ma la nuova legge di bilancio che a breve sarà esaminata in Parlamento può rimettere l’Italia in carreggiata, farla uscire dal caos e far sì che da ora in poi i Comuni virtuosi vengano premiati. Questo in sintesi il messaggio lanciato dall’onorevole Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei deputati, durante il suo intervento a uno dei seminari di formazione politica organizzati nella sede di Pesche dell’Università del Molise su iniziativa della fondazione dedicata al senatore Lello Lombardi (nella foto): “La nuova legge di Bilancio, che inizieremo ad esaminare nelle prossime settimane – ha aggiunto Boccia – è finalmente una legge semplice, comprensibile, senza più nuove clausole di salvaguardia; abbandoneremo finalmente i suk notturni perché la nuova legge dovrà contenere solo misure macroeconomiche e tutte le misure localistiche e microsettoriali saranno inserite in decreti collegati. Mi auguro che tutti ne comprendano l’importanza. Con la nuova legge di Bilancio discuteremo di previdenza, mi convince l’Ape gratuita, meno quella a pagamento, vedremo. Anche sulla spending review serve coraggio, la spesa improduttiva va tagliata bene e con qualità. Questo bilancio – ha detto ancora il parlamentare rivolgendosi ad una platea di amministratori e funzionari – consentirà a tutte le forze politiche di confrontarsi sulle diverse terapie per il Paese con i diversi impatti macroeconomici. Ci confronteremo sulle ricette di politica economica e non sugli slogan. Una manovra snella diventa una manovra senza alibi per nessuno e un’opportunità per tutti, opposizioni comprese”. Consensi per Boccia anche in apertura del suo intervento: “In questi ultimi decenni siamo passati dall’emergenza terrorismo delle BR a Tangentopoli, alla Seconda Repubblica, fino ad arrivare al caos che stiamo vivendo oggi. In mezzo si e’ aperto un mondo, senza piu’ confini da Oriente a Occidente, ma che una classe dirigente incosciente e miope non ha saputo interpretare, e con il suo immobilismo ha quasi ucciso la speranza di un’Europa unita. Oggi l’Italia e’ il Paese degli slogan, dei selfie e dei ‘vaffa’. Io all’Italia rottamata o del ‘vai a quel paese’ – ha concluso – preferisco un’Italia riordinata”. All’incontro ha partecipato anche Rosario Scalia, presidente di Sezione della Corte dei Conti in Basilicata. Un organo di controllo che sin troppo spesso deve occuparsi di ingegni contabili per così dire creativi da parte di certi amministratori. Alcuni di loro, in effetti, pensano più al tornaconto personale che al bene comune. Ma è altrettanto vero che spesso certe forzature sono dettate dalla necessità, ha commentato Scalia.