Visita del ministro per le Riforma istituzionali in Molise. Maria Elena Boschi fa il pienone, Frattura e Fanelli si esaltano su Facebook. Il Ministro, in visita a Campobasso, ha spiegato le ragioni del SI nel corso di un incontro presso la sala della Costituzione della Provincia di Campobasso. Assenti all’incontro, parlamentari e consiglieri regionali del Partito Democratico: Ruta, Leva, Totaro e Scarabeo.
“Il voto per il SI al referendum costituzionale non è un voto né al PD e né al Governo, è un voto a favore dell’Italia”. E’ questo in sintesi il messaggio arrivato dal Ministro per le riforme, Maria Elena Boschi, in visita a Campobasso. Il tour della Boschi prosegue in tutta Italiana a favore della riforma che porta il suo nome e che ha scatenato un vespaio di polemiche, contestazioni e lacerazioni. Prima tra tutte, quella dello stesso PD diviso tra coloro che difendono a spada tratta la riforma Boschi-Renzi e coloro, capeggiati da Massimo D’Alema, che ne tratteggiano una deriva autoritaria e antidemocratica che sfocia nell’attacco alla Costituzione del 1948. A loro la Boschi non solo replica nel merito, sostenendo la bontà di alcune scelte: come la riforma del Senato, il taglio complessivo dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto e la ridefinizione delle competenze tra stato e regioni, ma non risparmia stoccate. A D’Alema, che aveva sostenuto l’idea che fossero solo le persone anziane a votare SI perché a suo dire non avrebbero compreso la riforma, la Boschi a replicato secca: “Credo che quella di D’Alema sia una vera e propria offesa verso gli anziani”.
Ad accogliere il ministro Boschi c’erano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, la deputata Laura Venittelli, l’assessore al comune di Campobasso, Bibiana Chierchia e il segretario del PD, Micaela Fanelli. A testimonianza di come il PD sia un partito ormai in aperta guerra civile, mancavano tutti gli altri, a partire dai parlamentari Roberto Ruta e Danilo Leva sino ai consiglieri regionali del PD Francesco Totaro e Massimiliano Scarabeo. Segno dei tempi, era invece presente il consigliere Domenico Di Nunzio che non dispone certo di una storia politica passata tra i campi e le officine o, più semplicemente, dalle parti di Botteghe oscure. Interrogata, la Boschi conferma la clamorosa marcia indietro fatta insieme al presidente del consiglio Renzi. In caso di sconfitta, resteranno entrambi al proprio posto. Nessuna personalizzazione.
Anche il presidente della Regione ha detto la sua, appoggiando a spada tratta il percorso delle riforma. Sia lui che Fanelli hanno poi chiosato su Facebook, esaltandosi oltre misura per la serata e il pienone nella sala della Provincia. Difficile dargli torto, la sala era stracolma ma la Boschi è una che tira. Ci fossero stati solo Fanelli e Frattura la sala, probabilmente, sarebbe rimasta sguarnita, col solo consigliere Di Nunzio, però appisolato da una parte.