Ad augurargli buon lavoro c’erano tutti: personale del palazzo di giustizia, magistrati e avvocati, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, amici. Dopo due anni di reggenza, Enzo Di Giacomo è diventato ufficialmente presidente del tribunale di Isernia. Il giusto riconoscimento al lavoro svolto finora. Quando è arrivato le attività erano ormai prossime alla paralisi, soprattutto per via delle carenze d’organico (erano rimasti tre giudici). Ora si è decisamente invertita la rotta, è stato sottolineato durante i vari intervento in occasione della cerimonia d’insediamento, di scena in una gremitissima aula “Aldo Moro”. Il numero di processi celebrati è notevolmente aumentato, i tempi drasticamente ridotti. Soprattutto per quelli di natura penale. Ma questo è solo l’inizio. Gli obiettivi del mandato del presidente Di Giacomo sono quelli di dare continuità al progetto di rilancio del tribunale di Isernia. Tra le priorità: dare risposte certe anche per ciò che riguarda le cause civili e di lavoro. Di Giacomo vuole risolvere il problema entro un anno e mezzo e portare la durata media dei procedimenti sotto la soglia dei tre anni. Durante il suo intervento Di Giacomo ha sottolineato anche l’importanza delle lotte portate avanti dal Comitato nato per evitare la chiusura della Corte d’appello di Campobasso e che poi si è schierato anche in difesa dei tribunali di Isernia e Larino. Per ora il rischio soppressione è stato scongiurato, ma a suo avviso sarebbe un errore abbassare la guardia: “Il fuoco – ha concluso Di Giacomo – cova sotto la cenere. Abbiamo vinto la battaglia, ma non la guerra”.