Certificare, difendere e tramandare il “mito del tartufo”, non solo come frutto di inestimabile valore, ma simbolo di una storia di rapporti tra uomo, natura, animale e tradizione. Sono questi gli obiettivi della candidatura Unesco, lanciata per fare del principe della tavola, o meglio, della cultura del tartufo, un bene immateriale dell’umanità. La presentazione ufficiale a Roma, alla presenza di esponenti del mondo della politica e dello spettacolo, pronti a sostenere la candidatura concepita dal Centro nazionale studi tartufo di Alba e dall’Associazione nazionale Città del tartufo, d’intesa due partner scientifici: l’Università di Scienze gastronomiche e l’Università di Siena. All’incontro capitolino ha giocato un ruolo da protagonista San Pietro Avellana, rappresentato dal sindaco Francesco Lombardi, tra l’altro vice presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo: “Il pianeta tartufo – ha commentato – abbraccia molti settori: gastronomico, naturalistico, economico e turistico. Per questo sono fiducioso sull’iter della candidatura Unesco”. Lombardi ha annunciato anche un’altra importante novità: l’accelerazione dell’iter parlamentare per la modifica della legge nazionale sul tartufo, vecchia di 30 anni, che necessita di adeguarsi alle mutate esigenze di mercato. Durante l’incontro di Roma, riflettori puntati anche sui cercatori di San Pietro Avellana, protagonisti di un video documentario: attraverso una serie di interviste hanno raccontato il loro mondo, ricco di fascino, suggestioni e segreti. Intanto il paese si prepara a offrire a tutti le sue specialità: a partire da domani mattina a San Pietro Avellana è infatti di scena la 22esima edizione della mostra mercato del tartufo bianco. Oltre a visitare gli stand, è possibile gustare – sia a pranzo sia a cena – ottime pietanze impreziosite con il principe della tavola. Il clou martedì primo novembre, con l’arrivo del treno del tartufo. Le serate saranno allietate da spettacoli di taranta.