La sinistra molisana dà segni di riscossa e ricompattamento attorno alle ragioni del No al referendum del prossimo 4 dicembre. L’occasione, per il riavvicinamento e l’inizio di un nuovo dialogo, l’incontro di Isernia, organizzato dal Michele Barone, del Comitato molisano per il No al referendum, e da Salvatore Borriello, di Rifondazione Comunista. Non ci sono solo ragioni politiche e ideologiche in ballo con il referendum del 4 dicembre, c’è anche la constatazione che, approvando la riforma costituzionale, come sostiene il senatore Raffaele Tecce, di Rifondazione, ci sarà un’Italia di serie A, formata dalle cinque regioni a statuto speciale, e un’Italia di serie B, formata dalle quindici regioni a statuto ordinario. Infatti, con il Sì al referendum, si sancisce – solo per le regioni a statuto speciale – l’intangibilità futura delle loro prerogative di autonomia e di agevolazioni fiscali. In sostanza la palese violazione di uno dei commi della costituzione, quello che dice che tutti i cittadini italiani sono uguali. Ebbene come sostiene l’esponente di Rifondazione, il senatore Tecce, la riforma di Renzi e Napolitano dice l’esatto contrario.