di PASQUALE DI BELLO
Sulla polemica innescata dal premier Matteo Renzi sulle indennità dei consiglieri regionali del Molise, accusati di votare NO per mantenere il privilegio, interviene l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema. “Prima di pensare agli altri, Renzi riduca la sua di indennità” – ha detto D’Alema nel corso di una lunga intervista rilasciata a Telemolise. “Il premier su questo, come su altri argomenti, non ha cedibilità”, ha poi aggiunto. La visita di D’Alema in Molise è coincisa con una affollatissima manifestazione in favore del NO al referendum.
“Prima di parlare delle indennità degli altri, Renzi pensi a tagliare la sua”. E’ la stoccata, una delle tante, che Massimo D’Alema ha rifilato al premier Matteo Renzi nel corso di una lunga intervista realizzata con Telemolise. Sollecitato sull’argomento indennità, quello che ormai è diventato un cavallo di battaglia di Matteo Renzi per additare a zimbello nazionale il partito democratico del Molise, i cui consiglieri regionali sono accusati dal premier tre volte al giorno di votare NO al referendum costituzionale solo per difendere i privilegi di casta e le indennità percepite. Alla stilettata, D’Alema ha aggiunto poi col consueto sarcasmo una chiosa ancora più tagliente della prima: “Non credo – ha detto – che quelli che votano SI intendano farsi del malei”. Uno di questi, ad esempio, è Paolo di Laura Frattura aggiungiamo noi che vota SI, anzi signorSI, ma che l’idea di tagliarsi la paghetta non l’ha mai accarezzata. Se voleva farlo, poteva agire sia in concorso con la sua coalizione presentando una legge ad hoc, oppure facendo come i consiglieri a 5 Stelle procedendo all’autoriduzione. Quello di Renzi, evidentemente, è un espediente tattico concertato, come molti sostengono, con gli stessi vertici del PD locale. E’ francamente imbarazzante, infatti, la posizione di Frattura e Fanelli a cui spetto il dovere di tutelare anche coloro che votano NO, senza essere sbertucciati dal politiconi Rignano sull’Arno. D’Alema, su questo ed altri temi, non si è lasciato sfuggire l’occasione di mettere un punto fermo.
L’ex presidente del Consiglio, presente a Campobasso per una manifestazione indetta dal comitato per il NO, ha poi criticato e censurato a tutto campo la riforma, dalla falsa abolizione del bicameralismo alla umiliazione in essa contenuta delle autonomie regionali. Richiamando Calamandrei, la critica più feroce fatta da D’Alema a Renzi è quella di aver spaccato il paese, procedendo ad una riforma di parte, promossa dal governo. Le costituzioni sono di tutti e valgono per tutti: i banchi del governo, come ammoniva Calamandrei, quando si parla di Costituzione devono essere vuoti. L’intervista integrale a Massimo D’Alema andrà in onda nel corso di una puntata speciale del settimanale Millibar in onda venerdì alle 21 su Telemolise.