Cominciamo a farsi sentire anche in Molise i contraccolpi dell’esito referendario. Fibrillazione tra i centristi pronti a mollare Frattura in cerca di nuove alleanze. Aperte tutte le ipotesi, dal cambio di schieramento al veto ad una eventuale ricandidatura dello stesso Frattura. Spaccatura anche tra i fedelissimi di Frattura in cerca di nuovi interlocutori. Sullo sfondo la crisi profonda all’interno del PD molisano: isolato il segretario Fanelli.
Com’era ampiamente prevedibile, l’esito infausto del referendum che ha travolto Matteo Renzi, comincia a produrre i suoi contraccolpi anche in periferia e si abbatte senza appello sui proconsoli locali del renzismo. A finire nell’occhio del ciclone in Molise sono il segretario regionale del PD Micaela Fanelli, la cui testa è stata già chiesta dal deputato Danilo Leva, e il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. Indiscrezioni dell’ultim’ora danno in grande agitazione i centristi della coalizione, pronti a mollare il governatore in vista delle prossime elezioni regionali che potrebbero seguire gli eventi nazionali e venire anch’esse anticipate. Due sostanzialmente le opzioni in campo: mollare la coalizione e rientrare alla casa madre del centrodestra, oppure cambiare cavallo disarcionando Frattura e mettendo al suo posto una figura capace di riportare il centrosinistra alla vittoria. Operazione piuttosto ardita se non disperata, visti i disastri amministrativi e politici commessi in tre anni e mezzo di governo Frattura. Anche alcuni fedelissimi del presidente, già prima del referendum, avrebbero avuto dei contatti con l’area centrista della diaspora. Incontri interlocutori mirati a garantire agli interessati una via d’uscita onorevole ed una ipotetica seconda chance, tutte cose che passano attraverso un punto fermo: l’isolamento di Frattura.
Un obiettivo, quest’ultimo, a portata di mano, visto che all’isolamento Frattura c’ha pensato da solo. In rotta di collisione ormai da tempo con i molisani, Frattura è stato mollato dal suo stesso partito, eccezion fatta per il segretario Fanelli che come Frattura ha politicamente un piede nella fossa e l’altro sopra una buccia di banana.Nelle prossime ore e nei prossimi giorni, man mano che si dipanerà il nebbione nazionale, anche in Molise si solleveranno le cataratte che oscurano gli scenari politici prossimi venturi. Frattura ha fallito sul tutta la linea, dalla Sanità al Lavoro, dalle Infrastrutture al Sociale, dalle Politiche industriali alla gestione delle società partecipate, sopravvivendo solo grazie all’appetito smisurato di una casta di complemento che pur di garantirsi il lauto emolumento di fine mese, si è ben guardata da dargli il benservito.
Adesso è suonata la campana dell’ultimo giro e nessuno intende più seguirlo. Soprattutto al centro della coalizione dove hanno già deciso di cambiare lo slogan da rialzati Molise a riabbassati Frattura.