Il TAR Molise ha annullato tutti gli atti della Regione istitutivi dell’Egam, l’ente voluto da Frattura per la gestione della rete idrica molisana. Una censura durissima, quella dei giudici amministrativi, che ha messo in risalto la superficialità e l’approccio dilettantesco col quale dalla Regione vengono affrontati temi cruciali per la vita dei cittadini
Prosegue in Molise la leggenda di Cimabue, il moncaco che fa una cosa e ne sbaglia due. Peccato però che invece di un fraticello con zimarra e sandali, il monco facilone sia il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. Questa volta, allungando una serie da primatista mondiale, Frattura l’ha fatta veramente grossa, inventandosi un ente inutile e ridondante, l’Egam, destinato alla gestione della rete idrica molisana, e imponendolo a tutti i comuni della Regione in via coattiva. In pratica, o i comuni aderivano al buio all’ente, assumendone costi sconosciuti, oppure la Regione ne avrebbe disposta l’adesione coattiva. Tutto questo, secondo il Tar Molise che ha annullato tutti gli atti di Frattura e soci, è sbagliato dalla prima all’ultima riga. A ricorrere ai giudici amministrativi attraverso gli avvocati Ruta, Romano e Zezza, sono stati una serie di comuni che hanno subito l’illegittima imposizione della Giunta Regionale: tra questi Campodipietra, Montefalcone, Bonefro, Busso e Sant’Agapito, solo per segnalarne alcuni. E’ finita con la vittoria per KO dei Comuni sulla Regione che ha usurpato non solo un potere che appartiene al Consiglio Regionale ma lo ha anche esercitato in maniera raffazzonata producendo un atto vuoto di contenuti e, soprattutto, privo della indicazione dei costi che i comuni avrebbero dovuto sostenere. Con ciò esponendoli al rischio di danno erariale.
La vicenda Egam è l’ennesima riprova di un approccio dilettantesco, incompetente e inconcludente col quale dai piani alti della Regione si affrontano temi cruciali per la vita dei cittadini. Da Mozart dell’Idrolitina, Frattura ha sfornato un atto e un ente carico di bolle e di schiuma, ovvero pieno di una sola cosa: del vuoto assoluto.