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domenica, Dicembre 22, 2024

Zuccherificio: la ricollocazione è una chimera. Operai stanchi: “Niente di concreto”

AttualitàZuccherificio: la ricollocazione è una chimera. Operai stanchi: "Niente di concreto"

IMG_0352La promessa della ricollocazione e di un sostegno al reddito per ora resta, solo, appunto una promessa. I 70 lavoratori dello Zuccherificio ne sono convinti sempre di più e anche i recenti incontri con l’assessore Veneziale e con il presidente Frattura non hanno fatto altro che confermare i dubbi. «Non c’è nulla di concreto, è tutto campato in aria» commentano amareggiati gli ormai ex dipendenti dello Zuccherificio, che, parole loro, dagli ultimi vertici in Regione sono usciti ‘spiazzati’. Spiazzati per le risposte ricevute, spiazzati anche dall’idea del Governatore illustrata a qualche lavoratore prima del consiglio regionale di una possibile ricollocazione degli operai nel sito dell’ex Carrefour dove ci sarebbe una cordata di imprenditori stranieri interessata a realizzare un polo per la logistica. La contropartita sarebbe una rotatoria che la Regione si impegnerebbe a realizzare davanti all’ex centro commerciale Sannicola per favorire la viabilità in ingresso e in uscita. Ma anche qui appunto, solo idee, solo parole. Anche i possibili scivoli per i pre pensionamenti a quanto pare risolverebbero solo poche situazioni. Tutto questo mentre la Sadam per il 2017 ha deciso di riaprire lo stabilimento di San Quirico in Emilia Romagna dopo lo stop del 2016 e dove la Regione ha fortemente sostenuto l’iniziativa per salvaguardare il settore bieticolo saccarifero, ritenendolo strategico. Dello stesso destino dello Zuccherificio di Termoli invece non si sa ancora nulla. Persino l’asta di vendita per i soli beni mobili non è stata ancora espletata. Dopo il rinvio per la neve non è stata ancora decisa una nuova data, mentre i creditori continuano ad aspettare. Intanto in azienda nei giorni scorsi è stato chiuso l’ingresso verso Portocannone, la dove una volta venivano scaricati i tir carichi di barbabietole. Transenne e nastri sbarrano tutto. Tra i lavoratori si è diffusa la voce che lo Zuccherificio non avrebbe pagato gli oneri alla Provincia per l’accesso alla strada provinciale, i curatori fallimentari non confermano, ma non danno nemmeno spiegazioni e si limitano a un riduttivo: «Abbiamo ritenuto opportuno così».

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