Con deliberazione n. 605 del 21.12.2015, la Giunta regionale del Molise ha sospeso l’efficacia del piano di classifica del Consorzio di bonifica larinese, approvato con delibera n. 690/2015.
Accolta in pieno la tesi dei consorziati e del Codacons, rappresentati e difesi dal’avvocato Massimo Romano, i quali, dopo aver ottenuto l’annullamento da parte della Commissione Tributaria di Campobasso della delibera del consiglio dei delegati n. 1/2015, hanno incassato l’assenso del Garante del Contribuente, organo regionale dell’Agenzia delle Entrate, che ha invitato la Regione Molise a prendere atto della sentenza del Giudice tributario e a ripristinare la legalità dell’azione amministrativa e di riscossione. La sentenza n. 164/2016 della Commissione tributaria di Campobasso, infatti, ha stabilito l’illegittimità del piano di classifica 2015 ed annullato altresì tutti i conseguenti atti impositivi.
Nonostante ciò, invece, il Consorzio ha continuato ad inviare le cartelle di pagamento, ignorando completamente il pronunciamento del Giudice, nonché disattendendo l’invito del Garante ed eludendo la posizione della Regione Molise, la quale, preso atto della fondatezza delle ragioni dei ricorrenti, ha ritenuto, conseguentemente, inefficace ogni atto impositivo formato ed inviato successivamente alla sentenza di annullamento.
Cosicché, i consorziati aderenti al Codacons hanno notificato, per il tramite dell’avv. Massimo Romano, una ennesima formale diffida al Consorzio e alla Regione, che ha dato luogo alla recente decisione, da parte della Giunta Regionale, di sospendere in via cautelativa il piano di classifica, fino alla definizione del contenzioso tributario attualmente al vaglio della Commissione tributaria regionale.
E’ di queste ore, inoltre, la notizia del commissariamento degli enti di bonifica, disposta dalla Regione nell’ultima manovra finanziaria, sembrerebbe proprio per problemi finanziari di alcuni consorzi.
“Le diseconomie degli enti di bonifica, dovuti ad inefficienze gestionali e/o a minori trasferimenti finanziari da parte della Regione, non possono essere pagate dai consorziati. La legge è chiarissima e la giurisprudenza assolutamente concorde: i contributi consortili devono essere strettamente rapportati ai benefici fondiari effettivi dei terreni, altrimenti sono illegittimi. Non è giusto che i contribuenti paghino costi di gestione sproporzionati, a fronte di servizi sempre meno efficaci. La decisione di sospendere in via cautelativa il piano di classifica è doverosa: mi auguro che la Regione la pubblicizzi adeguatamente affinché ciascun consorziato ne sia giustamente reso edotto, ed il Consorzio di bonifica, in esecuzione della stessa, si astenga dal proseguire nell’attività di riscossione già oggetto della sentenza dei giudici tributari” – è il commento dell’avv. Massimo Romano.