Primarie di coalizione, nuovo teatrino del Partito Democratico e di Frattura, che non perdono l’occasione di stupirci con gli effetti speciali, o con le finte e le controfinte.
Ma veniamo ai fatti: dopo che Roberto Ruta ha lanciato il guanto della sfida a Paolo Frattura, chiedendo le primarie di coalizione, per l’individuazione del futuro candidato governatore del Centrosinistra, il presidente della giunta è stato un po’ zitto, ma poi, alla fine, non ha rinunciato a dire la sua, calcolando bene parole ed effetto.
In pratica, dice Frattura, nessun problema a candidarmi di nuovo alle Primarie di coalizione, ma prima voglio vedere quello che ne pensa l’assemblea regionale del partito. Un’assemblea, è bene chiarirlo, ancora aperta, perchè quando fu organizzata, a Isernia, nel gennaio 2016, l’ineffabile Fanelli la sospese, tempestivamente, prima che parlassero Ruta e Leva, promettendo che l’avrebbe aggiornata, in un futuro immediato, a Termoli, per il dibattito finale.
Ebbene, credete che la Fanelli sia stata di parola?
Assolutamente no, con il suo fare disinvolto, per non dire sconvolto, non ha mai mantenuto fede all’impegno preso, dimenticando o tralasciando, colpevolmente, di convocare la seduta finale dell’assemblea regionale.
Ora Frattura, che come la Fanelli ha un rapporto abbastanza problematico con la verità, dice, rilanciando il guanto di sfida a Roberto Ruta: d’accordo, sono per le primarie di coalizione, ma parliamone prima in assemblea. Che non si è capito che assemblea sarà: la parte finale di quella cominciata a Isernia, o la parte iniziale di una nuova riunione che inizierà senza conludere quella precedente?
Misteri e alchimie tipici del duo Fanelli-Frattura, una coppia già bastonata platealmente dal vicesegretario regionale Di Giglio che, proprio per l’appiattimento del Pd sulle posizioni del governatore, si è dimesso dalla segreteria regionale del partito.
Furbescamente, Frattura ha chiesto la verifica in assemblea perchè già sa che lì i numeri sono a suo favore, ovvero la maggioranza è renziana e chiaramente si aspetta che lo incoroni come candidato, ma senza le Primarie.
Alla fine, non sarà lui che non fa le Primarie, ma sarà il Pd che gli chiederà il sacrificio di non farle.
Una sceneggiata, che stanno furbescamente mettendo in atto Frattura e Fanelli, dimenticando però che il Pd, da solo, con Frattura come candidato, non va da nessuna parte. Il gradimento attuale del governatore, dopo quello che ha combinato su lavoro, giovani e sanità, è praticamente allineato allo zero.
E gli altri partiti della coalizione del 2013 già hanno fatto sapere, a chi di dovere, che o si cambia il macchinista, o il Pd resterà solo. E da solo, con Frattura, la sconfitta è sicura.